Berlusconi va alla guerra, il nucleare può aspettare...
Referendum: attentato alla voce del Cittadino!!
Senza parole…
Signora Egidia, sono in difficoltà a scrivere qualsiasi cosa. Vorrei esserle vicino ma non le sarei di aiuto per il dolore che io stesso avverto. Ricevevo come tutti gli Altri del Gruppo Restiamo Umani, le mail quotidiane di Vittorio; inutile dire quanto lo apprezzavo e quanto condividessi il suo impegno. Mi sento un debole per non esser mai stato capace di prendere l'iniziativa come ha fatto Lui. Cerco però, per quanto possa, di impegnarmi quotidianamente a favore di queste problematiche, verso la Pace nei Territori, e cercando di contrastare politicamente tutti quelli che permettono ed hanno finora permesso che Israele compiesse i suoi crimini contro l'Umanità. Capisco che in questo momento Lei possa sentire solo il dolore per la grave perdita di un Figlio amato da tutti; ma spero Le sia di conforto sapere che dovranno ucciderci tutti per far tacere la nostra lotta per la pace e la libertà. Nel mondo e in Palestina in particolare. Mi permetta di abbracciarla, e Lei, che adesso è vicina fisicamente a Vittorio, gli porga il mio abbraccio personale. Stia certa che Vittorio è, e rimarrà, sempre vivo attraverso il nostro impegno. STAY HUMAN.
Franco Frediani 19-04-2011 15:11
Franco Frediani 19-04-2011 15:11
Commento all’articolo scritto dalla Signora Egidia Beretta Arrigoni, madre di Vittorio,
su IL MANIFESTO di martedì 19 apr.’01
Di seguito il testo integrale dell'articolo...
Bisogna morire per diventare un eroe, per avere la prima pagina dei giornali, per avere le tv fuori di casa, bisogna morire per restare umani? Mi torna alla mente il Vittorio del Natale 2005, imprigionato nel carcere dell'aeroporto Ben Gurion, le cicatrici dei manettoni che gli hanno segato i polsi, i contatti negati con il consolato, il processo farsa. E la Pasqua dello stesso anno quando, alla frontiera giordana subito dopo il ponte di Allenbay, la polizia israeliana lo bloccò per impedirgli di entrare in Israele, lo caricò su un bus e in sette, una era una poliziotta, lo picchiarono «con arte», senza lasciare segni esteriori, da veri professionisti qual sono, scaraventandolo poi a terra e lanciandogli sul viso, come ultimo sfregio, i capelli strappatagli con i loro potenti anfibi.Vittorio era un indesiderato in Israele. Troppo sovversivo, per aver manifestato con l'amico Gabriele l'anno prima con le donne e gli uomini nel villaggio di Budrus contro il muro della vergogna, insegnando e cantando insieme il nostro più bel canto partigiano: «O bella ciao, ciao...»Non vidi allora televisioni, nemmeno quando, nell'autunno 2008, un commando assalì il peschereccio al largo di Rafah, in acque palestinesi e Vittorio fu rinchiuso a Ramle e poi rispedito a casa in tuta e ciabatte. Certo, ora non posso che ringraziare la stampa e la tv che ci hanno avvicinato con garbo, che hanno «presidiato» la nostra casa con riguardo, senza eccessi e mi hanno dato l'occasione per parlare di Vittorio e delle sue scelte ideali.Questo figlio perduto, ma così vivo come forse non lo è stato mai, che come il seme che nella terra marcisce e muore, darà frutti rigogliosi. Lo vedo e lo sento già dalle parole degli amici, soprattutto dei giovani, alcuni vicini, altri lontanissimi che attraverso Vittorio hanno conosciuto e capito, tanto più ora, come si può dare un senso ad «Utopia», come la sete di giustizia e di pace, la fratellanza e la solidarietà abbiano ancora cittadinanza e che, come diceva Vittorio, «la Palestina può anche essere fuori dell'uscio di casa». Eravamo lontani con Vittorio, ma più che mai vicini. Come ora, con la sua presenza viva che ingigantisce di ora in ora, come un vento che da Gaza, dal suo amato mar Mediterraneo, soffiando impetuoso ci consegni le sue speranze e il suo amore per i senza voce, per i deboli, per gli oppressi, passandoci il testimone. Restiamo umani.
Teniamo lontani gli sciacalli da Vittorio!
Chiarezza sulla morte di Vittorio, non ipocrisie!
Gaza:ombre sul rapimento di Vittorio Arrigoni!
Da poco abbiamo appreso dalla stessa InfoPal.it, Agenzia di stampa Palestinese, che “non esiste alcuna organizzazione legata ad al-Qa'ida a Gaza, ma si tratterebbe, invece, di una realtà creata dall'intelligence israeliana per fomentare conflitti interni a Gaza, che si avvale di "manovalanza" locale, indottrinata e convinta di rappresentare il network di Bin Laden…” Ecco quello che volevo dire in apertura sottolineando il fatto che la “cosa” era nell’aria da tempo. Personalmente non posso che essere preoccupato, ancora di piu' viste le recenti dichiarazioni dello stesso Premier Berlusconi riguardo agli aiuti umanitari in partenza per Gaza: “faremo in modo di impedire la partenza della Freedom Flotilla per Gaza." Nel raccontare ciò che sta accadendo all’amico Vik non posso fare a meno di pensare a cosa verrà fatto dal Nostro governo, dal quale mi aspetto imparzialità politica e impegno incessante affinché sia fatto di tutto per salvare la vita di Vittorio… Una Persona è in grave pericolo di vita e l’ultimatum di questi sedicenti “rapitori Islamici” (a cui ovviamente credo poco... per dire affatto!) ha già fatto partire il conto alla rovescia per quanto riguarda la Sua sorte. Questa volta sarò fieramente partigiano, sperando che la Blogosfera intera si mobiliti in favore della salvezza di Vittorio, Uomo, Blogger e Persona dal grande cuore… Un uomo che da anni raccoglie i brandelli di vita fatta a pezzi in quei Territori; l’ho visto camminare con in braccio i corpi senza vita di bambini, donne, giovani e meno giovani Palestinesi… Conosco l’energia e la forza che ha sempre impiegato, e non posso non sentirmi a lui vicino. Voglio crederci fino in fondo; voglio sperare nel suo rilascio ricordando a tutti le sue ormai famose parole: Stay Human!
Lega: prove tecniche di separatismo
Napolitano, "iper-presidente" a garanzia del Paese
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