“Effetto Renzi”: dopo Berlusconi è sconsigliabile sottovalutare qualcuno. Meglio però riflettere sul contenuto!
Licenziamenti facili: sindacati e opposizione rispediscono al mittente la proposta del governo. Siamo al bivio!
Avanti così, dunque!
Pubblicato su Dazebao.NEWS.it
Tragicommedia all’italiana. Le pensioni non si toccano, o forse qualcosa sì. Per la giornata di oggi è tutto!
Prova di forza sulle pensioni. La Lega nel mirino, ma in realtà sono in molti a fare il gioco di Berlusconi!
Pubblicato su Dazebao.NEWS.it
Berlusconi bocciato dall’Europa va all’attacco delle pensioni. Ancora una volta si mette le mani nelle tasche degli italiani!
Emblematica, assurda quanto ridicola l'uscita di Giorgia Meloni che parla del futuro dei giovani credendo addirittura di essere De Amicis: "Credo che non sia affatto assurdo chiedere un piccolo sforzo in più ai padri per il bene dei propri figli. Rimandare di qualche anno l'abbandono del posto di lavoro non è chiedere troppo, se si tratta di garantire l'accesso a un futuro dignitoso per tanti giovani". E fu' così che il tema previdenziale tornò di estrema attualità. E' chiaro il sintomo dell'incapacità di proporre qualcosa di alternativo, e se si tratta di metter le mani in tasca a qualcuno, bè, allora la strada è quella di metterle in quelle più accessibili: le tasche dei lavoratori!
Alle 18 di questo pomeriggio si riunirà il CdM straordinario dove già si preannunciano momenti di estrema tensione. La Lega sembra non recedere dalla volontà di difendere l'attuale sistema previdenziale; ma sarà solo per giustizia sociale o per ottenere qualcosa in cambio? Il prezzo si farebbe sempre più alto e lo spettro di elezioni anticipate sempre più vicino. La voce più autorevole della Lega, rappresentata in questo momento dal ministro Maroni, gela comunque il decisionismo (o l'irritazione per la misera figura subìta pubblicamente per opera di Merkel e Sarkozy...) del Premier italiano. Pur lasciando lo spiraglio aperto per ascoltare il dettaglio delle proposte di questa sera, il ministro dell'Interno afferma con decisione che "La nostra posizione è molto chiara sulla riforma delle pensioni: abbiamo già dato, i pensionati hanno già dato". La reazione delle Organizzazioni sindacali non si fa attendere. La Fiom, attraverso il suo Responsabile auto Enzo Masini, non ha dubbi e accoglie con estremo interesse la partecipata posizione della Lega, tanto da lasciare dichiarazioni ben precise ad un'apertura significativa: "Se qualcun altro si sveglia ben venga", commentando le dichiarazioni della leader del sindacato padano, Rosy Mauro, che senza mezzi termini ha minacciato di scendere in piazza contro la manovra. La Fiom, continua Masini, non si tirerà assolutamente indietro e con "l'intera Cgil darà continuità all’iniziativa", sottolineando come la proposta lanciata da Rosy Mauro "dimostra le difficoltà della Lega a stare in questo governo, che gli crea problemi anche con l’elettorato del nord". A volte ci chiediamo come può essere accaduto che tra tante contraddizioni, il governo Berlusconi abbia potuto durare così a lungo; bè, la risposta non è poi così difficile quando in un paese come il Nostro latita la stessa opposizione, tanto che, in momenti come questo, la stessa Lega assume le vesti della "parte critica" di turno. Ed ecco la dolente nota e ci viene niente meno che dal vice segretario del Pd Enrico Letta, il quale, pur ricorrendo ad alchimie aggiuntive, esprime tuttavia il suo parere favorevole: "Va fatto, come in tutta Europa. E con le risorse ottenute da investire nel welfare, bisogna risolvere il problema dei giovani, sia in termini di incentivi occupazionali che di pensioni per il loro futuro".
La situazione politica odierna è veramente da neurodeliri, tanto che ben si comprende quali siano le ragioni per le quali Berlusconi sia ancora in sella ad un governo "zoppo". Terzo polo possibilista, con una parte (Fli) che accetterebbe a patto che subito dopo il Premier salga al Colle dando le dimissioni; l'opposizione di centro-sinistra che balbettando continua a contarsi e scopre (ma non può davvero essere questa la novità, semmai la coerenza!) che Sel rigetta "la proposta pensioni" gridando il proprio ultimatum attraverso Massimiliano Smeriglio, responsabile economia e lavoro, ed invitando energicamente ad "adottare misure serie come la patrimoniale, la tassazione delle grandi rendite finanziarie e a ripensare radicalmente alla distribuzione del carico fiscale verso l’alto". Insomma, la sinistra è ancora lontana dalla costruzione di un'alternativa, così come nessuno degli altri partiti non allineati con Berlusconi, vuole fare il passo più lungo della gamba. Intanto il duo Merkel-Sarkozy marcia come un Caterpillar; ma il problema che più dovrebbe starci a cuore non è tanto quello della posizione dei due eminenti "vicini di casa" europei, quanto gli interessi del popolo Italiano e principalmente degli stessi lavoratori. Qualunque sia, comunque, il tipo di risposta che uscirà fuori dal CdM straordinario di questa sera, la politica italiana dimostra ancora una volta tutta la sua incorreggibile inconsistenza; o forse un distacco sorprendente da quelle che sono veramente le grosse problematiche della Gente. Berlusconi a parte, of course.
Pubblicato su Dazebao.NEWS.it
Pubblicato su Dazebao.NEWS.it
Eta: fine della lotta armata. Capitolo nuovo anche per la politica spagnola?
Pubblicato su Dazebao.NEWS.it
Alemanno alza la mano e dice stop: niente cortei per il centro di Roma!
Anche questa volta si ricorre a tutto pur di entrare nel merito della discussione, nei contenuti ben più importanti che riguardano le istanze dei lavoratori. Come nel caso dei lavoratori degli stabilimenti Fiat e Fincantieri, nonché della componentistica, ormai in mezzo ad un guado amplificato dalla crisi del settore auto. Ecco che verranno tarpate le ali a chi avrebbe voluto farsi interprete delle istanze di queste Realtà, chiedendo a Fiat di redigere con chiarezza un suo piano industriale, oltre al fatto che deve pur esserci una spiegazione al fatto che sia stato speso meno del 10% degli investimenti annunciati!
Pubblicato su Dazebao.NEWS.it
Pubblicato su Dazebao.NEWS.it
Crisi e problematiche sociali cancellate in un solo colpo. L’ordine pubblico sale sul gradino più alto!
“Indignati”: colpevoli o colpiti? Il brutto risveglio di chi ha dimenticato la realtà nella quale viviamo.
Pubblicato su Dazebao.NEWS.it
“Indignati” uguale violenti? Una semplificazione che non regge e deve far riflettere!
La Politica da i numeri e Berlusconi incassa la fiducia. Ma è ancora quella degli Italiani?
Non è questo che doveva esser fatto. Gli italiani sono stati presi in giro per ben due volte, una dal governo che nega i suoi misfatti e va avanti, e l'altra da un'opposizione che tenta vie impercorribili. Ridicolo! Giocare sui numeri, aspettare il numero legale, sperare nella defezione di qualcuno. Berlusconi viene ancora una volta sottovalutato. Era impensabile che il Premier non avesse "pensato" per tempo a costruire o verificare il numero delle sue forze in campo. E così è stato. La sola via, lo avevamo già scritto ieri, era (e sarebbe ancora) quella Istituzionale, attraverso l'intervento del presidente della Repubblica. Abbiamo anche motivato le nostre perplessità su quello che sarebbe stato (e sarebbe) un passo "non gradito" da parte del maggior partito dell'opposizione.
Rimaniamo così avvolti da pensieri onirici; altri sacrifici, altra incertezza, ancora contraddizioni e sofferenze per il Cittadino italiano. Con 316 voti la nave corsara tiene la barra a dritta. C'è aria preoccupante in giro per il Paese; domani gli Indignati italiani manifesteranno a Roma. Non è fuori luogo sperare che non avvengano disordini, e lo sottolineiamo ancora una volta per esorcizzare questa possibilità. La violenza non dovrà prevalere, sia usata per protestare che in risposta a qualcosa di provocato. Non possiamo però nascondere le ragioni che questa folla umana in viaggio per la Capitale porta con sé. Le loro sono grida disperate, arrabbiate, e chiedono l'applicazione di una giustizia sociale. Credono e invocano un mondo possibile, non facendo neppure mistero sul percorso alternativo che non si riscontra certamente nei provvedimenti presi dal governo sulla crisi. E' l'Italia di chi non vuole pagare un debito, definito pubblico, ma in realtà generato dal fallimento di un sistema socio-economico aggravato da una gestione Amministrativa sulla quale viene doverosamente sospeso il giudizio. Sono Cittadini stanchi di pagare sempre e per qualsiasi cosa. Anche domani si conteranno i numeri; ed anche se non ci troveremo nell'emiciclo Parlamentare, saranno numeri che potrebbero pesare.
Pubblicato su Dazebao.NEWS.it
Pubblicato su Dazebao.NEWS.it
Tra i banchi vuoti di Montecitorio regna l’indignazione. La farsa continua!
Governo battuto sul bilancio dello Stato. L’Italia ancora più “indignata” si rivolge a Napolitano
Acque agitate nella Lega. Se Berlusconi piange, neppure Bossi ride!
DDL sulle intercettazioni: malcontento diffuso e trasversale. Salgono i “disobbedienti” nel Pdl
Legge elettorale o elezioni? La politica della balbuzie accomuna maggioranza e opposizioni!
Sembra evidente che neppure lo stesso ex ministro della Difesa voglia cogliere la non volontà del Pd di andare in tempi stretti ad elezioni. Si comprende bene dalle dichiarazioni rilasciate da Enrico Letta a margine della direzione del partito: "La legge elettorale va cambiata in Parlamento, l'occasione c'è, le forze politiche si assumano la loro responsabilità. Noi siamo per cambiarla perché questa legge è la peggiore e perché votare con questa legge sarebbe un danno". Siamo però sicuri che sia questo il vero motivo? Letta conosce i limiti del "suo" centrosinistra e capisce bene che per cambiare le cose si dovrebbero avversare "certi diktat" venuti dalla Bce, cosa che non molti dei “suoi” probabilmente sarebbero disposti a fare. Il significato esce ancora di più allo scoperto quando lo stesso Letta afferma che "Tra 60 giorni presenteremo il nostro progetto per ricostruire il Paese e non sarà un progetto conservatore ma di cambiamento, nel quale non ci saranno tabù perché il paese ha bisogno di riforme". Ma il vice segretario del Partito Democratico, che in economia si cimenta da tempo, fa intuire di non avere davvero intenzione di rispedire al mittente i "saggi consigli" di Trichet e Draghi: "Sono stimoli fondamentali e il Pd farà una coalizione per tornare a guidare il Paese nella quale saremo d'accordo prima di andare al governo e non dopo come è successo per l'Unione e come sta succedendo in questo Governo". Questo è il punto! Di quali forze politiche sarebbe composta questa coalizione? Quali saranno le forze politiche che accetteranno di proseguire nel solco disegnato (e ancora prima “assunto”) dall'attuale maggioranza? Manca il progetto e chi lo potrebbe condividere! Sia dunque esplicitato e non si giochi ancora su formule e alchimie; questo è il modo di ridare ossigeno ad un Berlusconi spento, ad un governo al quale basterebbe una semplice influenza per portarlo a morte sicura.
Pure Di Pietro fa i suoi distinguo, sottolineando che c'è una situazione nuova, da gestire però con una legge elettorale altrettanto all’altezza, visto che "Questo referendum ha smosso le acque della politica e ha rimesso al centro dell'attenzione un tema centrale: i cittadini non possono essere presi in giro con una legge elettorale che serve solo per mandare in Parlamento persone della cricca della casta". "L'Italia dei valori - spiega - ha raccolto le firme per cambiare la legge elettorale e per andare al voto al più presto possibile. Noi riteniamo che non ci siano alternative". L'ex Pm di "mani pulite" sostiene la necessità di arrivare alla costruzione di una legge elettorale che deve contenere l’incandidabilità delle persone condannate, la non possibilità di svolgere incarichi di governo a chi è sotto processo, la non possibilità di svolgere ulteriori incarichi oltre quello del parlamentare". Restano da valutare i tempi della discussione e dell'approvazione di una legge come quella auspicata, sapendo che ogni giorno che passa è un giorno che permette a questo governo di massacrare ancora l'Italia e i suoi Cittadini. Da quello che si può vedere non sembra che ci sia un pieno accordo tra le forze di opposizione, che oltretutto non fanno mai cenno a quelle forze politiche numericamente minori ma ben più diffuse di quanto possa sembrare nel tessuto sociale del paese. L'iter della costruzione di una nuova legge, anche se fosse il mattarellum, comporterebbe una tempistica non di breve scadenza. La domanda sorge spontanea: in considerazione del fatto che questo è un governo che cammina sulle stampelle, non sarebbe il caso che le attuali forze di opposizione si confrontassero sui programmi, coinvolgendo una volta tanto il Cittadino e tutte quelle forze politiche e sociali attive sul territorio, per andare a nuove elezioni anche in tempi ristretti anche con questa legge assurda che non a torto lo stesso Calderoli ha definito a suo tempo con il termine "porcata"? Qualcuno, prima o poi, dovrà pure ricordarsi che malgrado il governo sia debole, siamo in presenza di una realtà davvero grave dove il Cittadino è logoro e stanco da anni di sofferenze e rinunce. Si proceda, dunque!
Pubblicato su Dazebao.NEWS.it
Pubblicato su Dazebao.NEWS.it
Iscriviti a:
Post (Atom)