Biotestamento approvato alla camera. Nessuno provi a scegliere di che morte morire!

Biotestamento- ddl Il ddl sul biotestamento, o DAT, dichiarazione anticipata di trattamento, è stato approvato alla Camera (a scrutinio segreto) con 278 voti a favore, 205 contrari e 7 astenuti. Esemplificative le parole di Ignazio Marino, senatore del PD e medico di fama internazionale. "Questa legge dice che si possono staccare le macchine solo quando il paziente sarà clinicamente morto". La stampa del regime definisce il ddl come un decreto non vincolante che lascia la decisione al medico. Quale tipo di decisione? Quella di constatare la morte clinica di una persona? Ma bravi, ed hanno pure perso tempo a discuterne….?! L'ipocrisia prende il sopravvento negando alla politica la possibilità di esprimersi "laicamente".
Inutile girarci intorno, ancora una volta l'influenza del Vaticano sulle questioni della Collettività ed in particolare dello Stato Italiano, si è fatta sentire. L'opposizione, ovvero il PD, si è spaccata in tre parti lasciando alla maggioranza, conservatrice per opportunismo, (i voti della Chiesa fanno comodo..!) il via libera nella corsa all'approvazione. Quello che viene chiamato il "sondino di stato", è stato dipinto come un metodo che nella sostanza equivale ad una pratica letale come quella della pena capitale. Che ne è del rispetto dei diritti della persona? Si è giocato ancora una volta in modo strumentale sulla libertà delle Persone di poter decidere secondo coscienza.  Il tasto verde premuto di molti parlamentari era azionato in realtà dalla mano occulta della Chiesa di Roma. Libertà, questa è il vero termine che sembra non aver trovato giustizia. Il ddl approvato, prevede che sia riscontrata "assenza di attività cerebrale integrativa cortico-sottocorticale". Ovvero morte cerebrale. Persino la comunità scientifica non ha accettato completamente questo termine; oltretutto si discute ancora e sovente sulla definizione stessa di "stato vegetativo". Una diatriba in seno alla scienza stessa regolata forzatamente dal principio secondo il quale la vita è vita in qualunque condizioni! Mina Welby e Beppino Englaro hanno definito senza mezzi termini "incostituzionale" questa norma. Lo hanno fatto ieri mattina (martedì 12, Ndr.) in una sala nei pressi di Montecitorio, coordinati da Ignazio Marino. In questa occasione hanno annunciato la battaglia referendaria che partirà una volta che la legge avrà superato l’eventuale giudizio favorevole del Senato. Ovviamente diverse e contrapposte le dichiarazioni dello stesso relatore del ddl, Domenico Di Virgilio, che afferma come "il diritto alla vita sia un principio laico". Probabilmente è giusto che a questo punto sia proprio il Popolo italiano a rispondere attraverso il Referendum. Di quale “vita” parla l’On. Di Virgilio? …Forse quella fatta di immobilità, nutrizione forzata, stato di incoscienza e piaghe da decubito, senza ovviamente dimenticare che un ritorno ad un “barlume” di vita vera è praticamente nulla lasciando invece il posto ad una morte impietosa?? Credo sia proprio il caso di non sprecare altre parole, neppure in risposta a quelle abominevoli frasi pronunciate a suo tempo dal “solito B". Sia la voce del Cittadino allora a rispondere a chi gioca sul tema della sofferenza, della vita inaccettabile e del diritto di scegliere per tempo di che morte morire.

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