La mattina dell'incoronazione. In una cornice bagnata dalla pioggia Francois Hollande si è insediato oggi quale presidente della Quinta repubblica francese. Il primo passo ufficiale è iniziato con l'omaggio al milite Ignoto all'Arco di Trionfo, al quale ha fatto seguito il giuramento all'Eliseo ed il tradizionale corteo tra la Gente a bordo di una Citroen DS decapottabile, moderna ed ecologica, da Lui stesso fortemente voluta. Ai più è apparso come un inizio all'insegna della sobrietà e della concretezza.
Fin dalle prime parole che hanno fatto seguito alla sua investitura, Hollande ha voluto esplicitare la volontà di operare una netta discontinuità tra la sua presidenza ed il passato. Ha quindi insistito con fermezza sul fatto che la Francia ha "bisogno di pacificazione" sottolineando che "tutti i francesi devono vivere insieme senza distinzione. Le nostre diversità non devono diventare divisioni, o discordie". Il secondo presidente socialista della storia francese, ha comunque riservato le sue principali considerazioni all'Europa ed ai suoi alleati: "Ai nostri partner proporrò un nuovo patto che unirà la necessaria riduzione dei deficit pubblici all'indispensabile stimolo all'economia. E dirò loro la necessità per il nostro continente di proteggere in un mondo così difficile non soltanto i suoi valori ma i suoi interessi, in nome del principio di reciprocità dei nostri scambi commerciali. Per superare la crisi che la colpisce - prosegue Hollande - l'Europa ha bisogno di progetti, di solidarietà, di crescita".
La sua avventura in questa direzione inizierà questa sera con la cena a Berlino dove incontrerà Frau Merkell. Ad accompagnarlo ci sarà probabilmente, quello che sarà il nuovo Primo ministro, Jean-Marc Ayrault. Convincere soprattutto la Cancelliera tedesca a una minore insistenza su rigore e austerità a vantaggio della crescita e dello stimolo alle economie europee, non sarà davvero cosa facile. C'è pure da chiedersi in che modo Hollande formulerà queste proposte. E soprattutto ci chiediamo se il nuovo presidente francese ha compreso che queste potranno essere incisive, o addirittura determinanti, solo se verranno supportate da una condivisione politica da trovare all'interno delle principali famiglie politiche della sinistra europea. In caso contrario si potrebbe ripetere lo scenario più volte visto anche dalle Nostre "parti". Quanto conterà in questo suo mandato presidenziale l'apporto del Fronte de Gauche? Dalla Grecia alla stessa Germania abbiamo assistito ad una risposta popolare che ha chiesto un cambiamento. Lo stesso Stefano Fassina, responsabile economico del PD lo aveva già esplicitato all'indomani della vittoria di Hollande ed è tornato a sottolinearlo dopo il risultato delle votazioni tedesche nel Nord Reno: "L'avanzamento delle forze progressiste dell'Unione europea riaccende la speranza nello sviluppo e nel lavoro, e apre finalmente la possibilità di correggere la rotta dell'austerità autodistruttiva imposta dai conservatori all'Europa". Si tratta solo di una zolletta di zucchero o potremo sperare in un vero rilancio che rimetta al centro i Diritti delle Persone introducendo quel concetto di "umanizzazione" del lavoro, con una rinnovata attenzione per una qualità della vita che si dimostra alquanto carente nella società d'oggi? A Voi la prima mossa, Monsiuer le Président!
Pubblicato su dazebaonews.it
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