Manovra al voto del Senato. Il “regalo” della politica consegnato da Monti agli Italiani.


La sfrontatezza non gli manca davvero. Il cavaliere continua a fare l'attore. Come sempre recita un copione studiato a memoria. "Parla" all'Italia e non a Monti, quando lo "ammonisce" a tener conto del Pdl e del fatto di ascoltare il suo partito con tanto di dialogo al seguito.  Figuriamoci se metterebbe i bastoni tra le ruote ad Uno che fa il  gioco sporco che altrimenti avrebbe dovuto fare Lui!! Questo pomeriggio al Senato verrà probabilmente approvata in via definitiva la manovra. Purtroppo non crediamo vi possano essere colpi di scena; sicuramente le "briciole" date da  piccole correzioni, andranno in opera dopo l'approvazione. I temi più caldi rimangono ovviamente quelli del lavoro e del welfare, ormai materia del prossimo gennaio. L'unica cosa vera che "B" ha detto, è che "siamo in campagna elettorale".  Forse è troppo ottimista anche in questo. Il governo Monti non cadrà tanto facilmente e sta mettendo i paletti per qualcosa di più. Se qualcosa potrà cambiare sarà solo per uno slancio di volontà di quelle forze politiche che vorranno fare una vera opposizione a questo modo di FARE POLITICA (perché è definibile in questo modo l'azione dello stesso Monti!) che porti ad un cambiamento democratico e non succube di un sistema finanziario che ha uno scopo ben preciso. L'IDV e la Lega oggi voteranno contro, come hanno annunciato. Quel che è stato è stato, e ormai si disegnano scenari politici nuovi che potrebbero destare non poche sorprese. Da un teatrante all'altro, passiamo a Bersani. Il segretario del Pd si lancia in difesa dell'Art. 18, un po’ come in occasione dei Referendum sull'acqua e nucleare, quando approfittò dell'ultimo minuto utile per salire sul carro del "vincitore".  Intanto continua la diffida a Di Pietro. L'alleanza tra Pd e IDV sembra quasi alle battute finali. Ma stiamo parlando di futuro, anche se imminente. La "cabina di regia" chiesta da Berlusconi a Monti affinché i partiti affianchino i "tecnici" non credo sia percorribile, vista la salda determinazione di un serafico Premier. Oggi il capitale detterà le sue nuove regole e solo la volontà popolare, in tutti i sensi, compreso quella di non accettare il "verdetto" attraverso manifestazioni di protesta come finora è accaduto, potrà influenzare l'andamento futuro dell'applicazione dei provvedimenti.   La politica è dunque il "Ponzio Pilato" dell'anno 2011. Dopo essersi lavata le mani del destino dell'Italia, prova adesso a rientrare in gioco dalla porta di servizio. Non so se molti avranno capito che di tecnico qui c'è solo la professione e i trascorsi di questi ministri. In realtà sono tutti esecutori materiali di direttive ben precise fatte da linee guida e regole che ridipingeranno una società ancora più povera di quella che è stata fino ad oggi. O meglio, una società dove i POVERI saranno più POVERI di quanto lo erano prima. Nel segno della continuità e della non equità il governo Monti oggi, 22 dicembre 2011 augura agli italiani un lungo periodo di gravi disagi e difficoltà.




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Confusione, smarrimento o tattica? Fornero rettifica sui salari e riflette “a sorpresa” sui temi del lavoro.


Ci resta difficile non immaginare il Cittadino come smarrito e incredulo, specialmente di fronte al tam tam che un giorno "dice" una cosa e quello successivo afferma il suo contrario. Non siamo visionari e neppure faziosi. Teniamo alla chiarezza e così continueremo. Il ministro Elsa Fornero nel breve volgere delle 24 ore ritorna sui problemi del lavoro, afferma di non aver mai messo in discussione l'art.18 e di essere stata fraintesa.

Articolo 18: prove tecniche di demolizione. Sindacati e lavoratori sul piede di guerra!


Altro giro altro regalo. Oggi è in atto lo sciopero dei dipendenti pubblici, gli "statali" (compreso il Servizio Sanitario, Medici e lavoratori del settore). La domanda sorge spontanea: se la "manovra" fosse stata ritenuta valida ed equa, perché tutte queste categorie sarebbero scese in piazza per protestare? Potrebbe sembrare una riflessione banale ma non lo è. 

Manovra in retta di arrivo, tra “l’omelia” di Napolitano e le trame del “solito” Berlusconi


Due eventi o modi di affrontarli che non convincono; uno viene dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e l'altro, ovviamente, dal "solito" Berlusconi. Napolitano parla al Popolo chiedendogli sacrifici, a prescindere dal ceto sociale; non ha forse ben compreso che siamo in una fase dove la lotta di classe è riemersa con tutte le profonde lacerazioni che portano con sé queste dinamiche.

Timida apertura della Fornero. Senza proposte politiche la patrimoniale resta un tabù


Ed ecco spuntare il cuore del ministro Fornero, sicuramente la meno "robotizzata" dell'Esecutivo Monti. Si prospetta una mini patrimoniale con l'applicazione di una misura del 25% sulle pensioni sopra i 200mila euro. Bè, in tutta sincerità, pur valutandola come incoraggiante, questo è un provvedimento che sarebbe già dovuto essere preso; ma verrebbe da chiedersi il motivo per il quale non si vuol ricorrere ad una vera patrimoniale sui redditi alti, quelli da 1 milione di euro.

Sindacati e lavoratori: manovra non equa! Le ambiguità dei partiti che sostengono Monti permangono...


La pioggia non ha fermato lo sciopero indetto per questa mattina.Sapevamo bene che sarebbe numericamente riuscito, ma siamo già al giorno dopo.C'è chi si nasconde dietro ad una protesta di facciata, lasciando credere ai lavoratori di stare al loro fianco quando in realtà è già stato deciso che la manovra verrà appoggiata.La nota positiva c'è indubbiamente stata,ma non può bastare da sola a colmare quel vuoto politico che ha delegato Monti a guidare in solitario questo percorso che gronda sangue. Ancora più delle sole lacrime! Abbiamo una (sedicente) sinistra che ha già deciso da che parte stare; una sinistra che non accompagna realmente la lotta dei lavoratori. E' da vedere positivamente la riunificazione (sull'evento) delle tre maggiori sigle sindacali, ma non possiamo fermarci a questa sterile analisi. Dov'è il Pd? Hanno provato a cercarlo a "Chi l'ha visto" senza esito. Bersani rilascia ancora dichiarazioni possibiliste ma aderisce al "programma Monti". Questo è il dato di fatto. E' un dato incontestabilmente, diverso dalla presa di posizione di IDV, SEL e Federazione della Sinistra che hanno accompagnato con le loro bandiere il percorso di protesta dei lavoratori. Ferrero da tempo ha dichiarato la netta opposizione a questo governo chiamando all'appello Vendola e il suo partito. Lo stesso Vendola, che sui temi del lavoro si esprime nello stesso modo del suo ex compagno di partito e non si tira indietro nel riaffermare il senso di questo sciopero. Il presidente della Puglia lo esplicita senza tentennamenti: "Lo sciopero di oggi promosso unitariamente da Cgil, Cisl e Uil, per esigere una manovra diversa dal governo Monti, è un atto di responsabilità nei confronti del futuro del nostro Paese". Non ci stupiscono invece le parole della Bonino, come sempre attenta a quei problemi da sempre cari alla politica dei radicali, ma niente di più. Parla di sciopero che avrebbe dovuto esprimere "qualcosa di propositivo" e non solo un coro di no. Forse la Bonino vive in un mondo a parte; un mondo dove la sola contrapposizione è data tra laici e cattolici, e non tra chi lotta per l'equità chiedendo, come afferma Vendola, che "Il carico sia spostato dai ceti più deboli e medio bassi a quelli che non hanno mai pagato. Correggere l'impianto della manovra, togliendo tutte quelle misure che rendono iniquo il provvedimento e che devastano il sistema di welfare".
Il vero volto del governo Monti si vede in tutta la sua ampia gamma di assurdi propositi, giustificati e legittimati da quella "fede" nella tecnocrazia che illusoriamente viene fatta passare per ciò che risolverà ogni cosa.  Basta leggere con attenzione tutti quei provvedimenti (anche i meno eclatanti e conosciuti) che sono stati prospettati, per capire quale sia la direttrice di marcia di Monti e soci. Sarebbe curioso sapere il motivo che giustifica l'ipotesi (speriamo che sia così) del ricorso al divieto di pagare in contanti le pensioni che superano i 500 euro.  Qual è la giustificazione per l'applicazione di questa norma? Suvvia, non certo quella della "tracciabilità" della spesa al fine di individuare manovre illegali e organizzate!?  Monti dovrà essere chiaro, e abbandonare quel suo stile glaciale, ben descritto da Crozza a Ballarò, giustificando la vera strategia che è quella di portare più soldi contanti nelle casse degli istituti bancari.  La Finanza sta aggredendo il Cittadino in nome di un'emergenza venutasi a creare non per colpa Sua!  La protesta dei sindacati di spostare l'asse d'intervento su ben altro fronte sociale, è non solo legittima, ma sacrosanta.  Molte volte è stato detto che il pericolo di una deriva incontrollabile poteva essere messa in conto. Bè, questa volta crediamo davvero che questo possa risultare un timore più che giustificato. Quando la politica abdica, lasciando i Cittadini soli a battersi contro mostri dai mille tentacoli, il rischio che possano aprirsi varchi dai connotati dubbi e altamente pericolosi è alto. Come possiamo vedere, la soluzione a questo drammatico "momento" non può essere bipartisan. Destra e sinistra non possono e non hanno la stessa visione del modo di uscire da questa "situazione", e la scelta di consegnare il registro di cassa nelle mani di un gruppo di Tecnici che non vogliono valutare la realtà dal punto di vista sociale e politico, non può che portarci a conseguenze dall'esito catastrofico. Ovviamente per molti. Solo quel 10% di famiglie dal reddito altissimo che detengono la metà della ricchezza del paese, potranno continuare a vivere come hanno sempre fatto. Per loro non c'è l'assillo e la paura del domani come per milioni di Cittadini italiani.
Per questo migliaia di Persone sono scese in piazza. Equità, non ipocrisie! 




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Monti “manovra” per costruire un futuro diverso. Resta difficile capire attraverso quali criteri!


Si preannunciano giorni difficili. Il premier Monti incontrerà domani sera (domenica 11, ndr.) le parti sociali, anche se il mondo del lavoro ha già dato il suo responso sulla manovra in atto. Sarà sciopero.  Il punto politico è comunque ancora diverso. Ben vengano i correttivi (se accolti) proposti dai sindacati, che stavolta sembrano essersi "ritrovati" dopo una lunga frammentazione (imposta sapientemente dall'ex governo Berlusconi), ma non si capisce il motivo per il quale si preferisce adottare misure economiche e finanziarie piuttosto di altre.  La realtà è sotto gli occhi di tutti e non può essere smentita. Sicuramente nessuno potrà insegnare a Monti come "fare i calcoli matematici", ma sulla scelta dei percorsi e sull'impatto che questi possono avere sulla Popolazione crediamo che debba essere fatta una doverosa quanto assai accurata analisi.  Il documento di 104 pagine scritto dal Premier, e facilmente ritrovabile online, ci consegna dati sui quali non si può far finta di nulla. Si chiede sacrifici e basta e si chiede questo ai lavoratori. Lo si fa in nome di nuove prospettive, oltre che di un modo per arginare "l'emorragia" in atto per colpa di un debito pubblico non certo nato oggi né sicuramente facile da ripianare. Oltretutto senza sottolineare il fatto che è determinato da una crisi profonda e strutturale di livello mondiale. Perché non ci interroghiamo sul significato di questa riflessione?  Ciò che fa più rabbia è la miopia, più che probabilmente voluta, che scarta a priori altri tipi di interventi. Scontato il riferimento alla patrimoniale sui grossi redditi, che già la dice lunga sull'input politico che è stato dato a questo governo. Così come si evince la palese intenzione di non dare risposte alle tante proposte alternative messe in campo. Già, sono in molti a pensare che TUTTA la politica si sia nascosta o defilata. Ma non è proprio così.  Pur trovandoci d'accordo sul fatto di applicare (se proprio deve essere applicata!) l'ICI anche sugli immobili della Chiesa, possiamo facilmente individuare altri "punti oscuri" e altrettanto “esaminabili” prima di aggredire welfare e pensioni.  E’ stato abilmente costruito un terreno fatto di luoghi comuni dove si fanno passare certe indicazioni quali fossero esclusivo appannaggio di gruppi oltranzisti.  Bene, diamo allora uno sguardo alla realtà.  Una realtà nella quale non viene mai fatto cenno all'acquisto dei 131 cacciabombardieri F35 che gravano sul bilancio dello Stato per 15 miliardi di euro. La matematica non è un’opinione e si può vedere benissimo come questa cifra, DA SOLA, copra oltre la metà della manovra proposta dal governo. Basta fare zapping in Internet per raccogliere altri dati in merito. Il costo di un F35 è di oltre 100 milioni di euro; in molti si sono sbizzarriti ad ipotizzare quello che può venir fatto con questa cifra. Ci chiediamo e chiediamo a Lor Signori perché non si prende mai in considerazione il costo di questo "mezzo da guerra" evitando di "convertirlo" in qualcosa di molto più produttivo.  Con 100 milioni di euro si costruirebbero oltre 1900 asili nido offrendo lavoro e occupazione ad oltre 2000 lavoratrici del settore!!   Perché Prof. Monti non si discute di questo invece di chiedere sacrifici a chi nel corso degli anni gli ha sempre fatti??
La portata di questa manovra è dirompente, e le ragioni stanno nelle cose che si prefigge di portare a termine. Colpirà i lavoratori, i ceti sociali più deboli ma anche quegli strumenti fondamentali che sono alla base per capire e farsi capire. Invece di tagliare i costi delle spese militari si preferisce sopprimere la libertà e il pluralismo d'informazione. Lo si fa attraverso la cessazione della legge n.250, prevista all'art. 29 del recente decreto. Un centinaio di giornali che usufruivano dei contributi diretti all'editoria (ex legge 7 agosto 1990, n.250) dovranno chiudere! Esiste un rapporto dettagliato fatto del Reuters Institute for the Study of Journalism, che smentisce l'utilità di tale intervento preventivato da Monti e &. Tale rapporto prende in considerazione cinque paesi: Germania, Francia, Finlandia, Italia e Stati Uniti. Il risultato indica con precisione il fatto che, paesi come Francia e Italia, che beneficiano di interventi diretti (interventisti) a livello statale, in realtà sono quelli che spendono meno degli altri tre paesi presi in considerazione da questo studio di settore.   E' la dimostrazione che non siamo di fronte ad un governo tecnico ma bensì ad un governo di tecnici che rispondono a input politici!! Sarà più difficile se non impossibile attingere alla libera informazione; sarà arduo avvalersi di quel pluralismo d’informazione che ci consente oggi di chiedere spiegazioni, anche se per via indiretta, all'uso scriteriato dei capitali pubblici per l'acquisto di mezzi da combattimento del valore di miliardi di euro!! Sarà ancora più difficile contrapporsi a chi si presenta con impeccabile "buonismo" per chiedere ancora sacrifici sottolineando che saranno sacrifici basati sull'equità. Finora nulla di quanto è stato prospettato risulta corrispondere a questi criteri. Nessun contraddittorio è stato possibile e questo per volontà di quei partiti "collaboratori" che hanno volutamente abiurato al loro compito. Il 2013 è alle porte. Il Cittadino si sta però chiedendo se e come ci arriverà. Un altro mondo è possibile, certo. Ma solo se rimangono in piedi le condizioni minime per un confronto "ad armi pari". Ad oggi così non è!




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Sindacati contro la manovra Monti. Tra i partiti emergono contraddizioni e ambiguità

DiPietro e  Bersani In casa Pd si parte dal presupposto che il voto sulla manovra di Monti (che Napolitano ha già avallato!) sarà favorevole. Il resto è come prendere in giro gli italiani quando sentiamo dire che "verranno chieste alcune modifiche". Ma di quali modifiche sta parlando Bersani?? Qui non si tratta di cambiare qualcosa ma di spostare l'asse d'intervento da una tipologia di percorso ad un'altra! Oggi persino l'IDV di Di Pietro sembra un partito marxista in confronto allo stesso Pd.

Monti al Parlamento indica la cura per il miracolo italiano. Gli effetti collaterali saranno ancora più devastanti!

Il Presidente del Consiglio Monti illustra la manovra economica Il giorno tanto temuto è arrivato. Come da copione il governo Monti applicherà quelle "lacrime e sangue" che ha sempre detto di non volere. Sapevamo benissimo che invece sarebbe accaduto. Non occorre entrare nei singoli provvedimenti per capirlo. Manca l'interpretazione sociologica e politica della fase storica, e mancano di conseguenza le opportune azioni. L'Ici sulla prima casa in realtà andrà a colpire milioni di italiani che in realtà non possono dirsi proprietari dell'immobile ma bensì del mutuo in corso di pagamento. Si considera l'auto un bene "non primario" quando (ovviamente distinguendolo puntigliosamente dal "bene di lusso") questo rappresenta in moltissime realtà, il mezzo per recarsi al lavoro, per spostarsi con bambini, anziani ed altro. Viene invece applicato un cospicuo aumento dell'Iva rendendo ancora più difficile il suo acquisto. Ripeto, si parla di auto che una volta venivano etichettate come utilitarie e non di auto lussuose e super-accessoriate! Abbiamo preso questi due esempi per far risaltare un dato saliente: la visione della società secondo Monti e il suo governo. Non ci stancheremo mai di ricordare quegli ormai famosi criteri tanto sbandierati dallo stesso Premier, che altro non sono se non il paravento che mantiene, anzi, amplifica la forbice della disuguaglianza e della povertà in Italia. Se prima poteva apparire come una pregiudiziale, sfidiamo adesso a smentire il fatto che il "sacrificio" imposto per risanare (semmai sia possibile?!) questo famigerato "debito pubblico" (creato da chi non viene mai detto!) non ricada sui soggetti più deboli, che in realtà sono gli UNICI a non aver mai eluso al proprio dovere. L'equità in questo caso non è stata applicata. Durante questi ultimi anni, forse potremo dire anche decenni, il prelievo fiscale ha (giustamente, per carità...) colpito il lavoratore dipendente, lasciando ampi spazi di "agibilità" ad altri soggetti, tra il quale imprenditori, aziende, quadri, manager ecc..... Applicare oggi un prelievo fiscale "a tutti in proporzione al reddito che hanno" non è più indice di equità quanto di miopia (voluta) e di parzialità, visto che non si punta ad un RIEQUILIBRIO e ad una redistribuzione sociale in termini economici. Avremo parlato diversamente se il prelievo fiscale fosse stato indirizzato verso coloro i quali negli anni hanno accumulato ingenti patrimoni, e quindi verso quei redditi alti che in un modo o nell'altro hanno sempre "contribuito in minor misura" al buon funzionamento della "macchina" Italia. Occorreva un sacrificio? Perché dunque non chiederlo a chi può sostenere il contraccolpo negativo?
In realtà questa è una visione politica, sociale che Monti, passando per "tecnico" distribuisce al paese. Errori, illegalità, comportamenti amorali, fallimento di modelli economico-sociali, non hanno avuto senso né significato per questo governo. I meno abbienti si impoveriranno ancora di più permettendo ai ricchi di mantenersi su livelli decorosi di... agiatezza! Si parla solo di capitale e ruolo dei privati, e pochissimo di funzione pubblica. In momenti come questi, in altre epoche, il "ricco" veniva messo in discussione. Oggi è un tabù! Non siamo venuti dai monti con la piena, e questo il presidente del Consiglio dovrà capirlo. Si sta suonando una musica letta da uno spartito ben preciso; note che provengono da potentati economici dei gruppi finanziari più forti del mondo. Non è demagogia ma pura e semplice verità. Se così non è, sia lo stesso Monti a chiamarsi fuori dalla Goldman Sachs, dal Gruppo Bilderberg e dalla Trilaterale!! Smentisca che è fuori da questi "organismi" che controllano la vita di milioni di persone quasi fossero marionette! Il lettore ci perdonerà lo sfogo; del resto se può piangere un Ministro come la Sig.ra Fornero possiamo mostrarci avviliti (e INDIGNATI) pure noi. 
Alle 16 di questo pomeriggio il governo si presenterà in Parlamento di fronte alle forze politiche. Che cosa accadrà? Ci saranno mozioni alternative, correttive o propositrici? Avveniristico pensarlo. Impossibile supporre qualcosa di diverso dall'olio di ricino che Monti somministrerà al Cittadino italiano, colpendolo al cuore, intervenendo sulle PENSIONI senza prima aver almeno tentato di colpire bersagli più "idonei"! Le guerre devono sopravvivere e con esse le spese militari. Il Cittadino capirà, passando probabilmente un Natale apparentemente non diverso dagli ultimi; ma la vita di ognuno di Noi cambierà, e non poco, dall'inizio del prossimo anno. Ancora una volta ripetiamo quello che può sembrare un ritornello: l'equità di Monti si evidenzia nel mantenere i privilegi a chi gli ha sempre avuti e aumentando le difficoltà a chi ha vissuto finora nella speranza di un capovolgimento della situazione. La commedia va avanti, ma sempre di "dramma" si tratta.




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