Lega: prove tecniche di separatismo

ITALY POLITICS La classe dirigente politica Italiana ha sempre creduto di essere eterna e invincibile, oltre che depositaria dell’elisir di lunga vita; il celebre detto di Andreotti inconsapevolmente ha siglato un’epoca.  “Il potere logora chi non ce l’ha” sta dimostrando forse i propri limiti logorando solo i superficiali e tutti coloro che spesso hanno sorriso beffardamente sottovalutando quelle che poi si sono dimostrate ben più di semplici “sparate”. Così è stato per l’esordio della Lega dei Miglio e Bossi, ma ancora di più per quello che si è poi rivelato il marchio malefico di questo ventennio, il Berlusconismo.
La lungimiranza è la prima virtù della buona politica e consiglia quindi di risparmiare le etichette denigratorie, men che meno quella di “fenomeno da baraccone”, a favore di una presa di coscienza seria e ponderata.   Il Federalismo di chi si professa “Padano” è la via del separatismo, del disconoscimento delle Istituzioni democratiche per le quali hanno perso la vita generazioni di Italiani. Il nazionalismo (se così si può definire quello Leghista..?!) è la copia in grande dell’individualismo, e commettere  ancora l’errore della leggerezza sarebbe imperdonabile. Le parole di Rosa Villecco Calipari suonano confortanti agli orecchi di chi ha a cuore le sorti della Repubblica. “Se non è boutade è allarme”, afferma la Senatrice del Pd…  Per nove voti, (NOVE!) la proposta di legge sugli incentivi per favorire, nelle regioni dell'arco alpino, il reclutamento di militari volontari nei reparti delle truppe alpine è stata rimandata all’esame della Commissione difesa nei primi giorni del marzo scorso… Dopo un mese circa ecco rispuntare, meno velatamente, la proposta della Lega, primo firmatario Franco Gidoni, che alzando il tiro, stavolta mira all’istituzione di eserciti regionali. Non saranno certo le parole nostalgiche di un La Russa a rasserenare gli animi democratici, ma una forte e decisa reazione delle forze politiche dell’opposizione. Se devo essere sincero le risposte venute dalla maggior parte dei politici, sia dell’una che dell’altra “parte” non mi convincono. Sul fronte filo-Pdl si minimizza parlando di “sciocchezze propagandistiche” (Urso), “fantasie leghiste” (Polverini) o di “grottesca provocazione” secondo l’ondivago Cesa dell’Udc.  Sul fronte opposto, anche l’Idv con Donadi parla di “follia leghista”, il Pd la demonizza ma aspetta di avere chiarimenti da La Russa (Rugghia) mentre Bonelli (Verdi), circoscrive a “risposte non date ai drammatici eventi dell’immigrazione”.
Per quanto mi riguarda penso che la realtà sia quella che conta; immigrazione e risposte mancanti, affari personali del Premier o quant’altro, sta di fatto che la proposta politica portata avanti dai Leghisti è gravissima e altrettanto pericolosa e non la giudicarla solo una follia ritengo sia una sorta di ridimensionamento di un problema politico a cui la stessa Opposizione deve dare una risposta ampia, diffusa e precisa a tutela della democrazia Repubblicana. L’attacco, o meglio, il contrattacco della destra Berlusconiana è evidente e sembra portare perfino frutti insperati fino a poco tempo fa. Il funerale di un’epoca nefasta è stato celebrato ancora una volta con largo anticipo o più in fretta di quando doveva esser fatto. Si aprono falle e crepe probabilmente create ad arte facendo emergere, soprattutto dalle risposte non date e dalle proposte non fatte, che l’alternativa è ancora in cantiere.

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