Berlusconi va alla guerra, il nucleare può aspettare...

BerluNapoleone2 Opposizione inconsistente. Partirei da questo dato di fatto. Il problema non sta nella forza impiegata nel rivendicare le presunte ragioni quanto nel saperle argomentare, rendicontando il tutto alla Gente. Quando il Senato ha approvato la moratoria sul nucleare, non c’è stata anima viva che abbia saputo alzare il tono della discussione spiegando poi quello che prevede questa decisione. Qui ho già avuto modo di metterlo in evidenza, attraverso le parole di Stefano Rodotà. Puntuale come sempre il giurista ha preceduto di pochi giorni quello che lo stesso Premier avrebbe successivamente “svelato”, come dice l’opposizione. Ma come si fa a non capire che Berlusconi è come un campione di scacchi che gioca a più tavoli??

Referendum: attentato alla voce del Cittadino!!

acqua Se qualcuno poteva avere dei dubbi adesso credo si possa ricredere. Il regime “morbido” torna a colpire andando all’assalto dei quesiti Referendari previsti per il prossimo giugno. “Cifre e i numeri ci sono contro? Nessun problema, aggiriamo l’ostacolo.”  Ed ecco che la macchina Berlusconiana, della quale si può dir tutto ma non che manchi di tempismo, accelera sulla “rivisitazione” prima del Nucleare e poi, come da notizie dell’ultim’ora, sulla privatizzazione dell’acqua.  Stiamo parlando di un argomento che dovrebbe restare fuori da logiche politiche ed invece si cerca di speculare anche su questo! Il bene comune, la salute, il futuro dei Cittadini sembra non essere una priorità rispetto all’interesse economico. 

Senza parole…

Signora Egidia, sono in difficoltà a scrivere qualsiasi cosa. Vorrei esserle vicino ma non le sarei di aiuto per il dolore che io stesso avverto. Ricevevo come tutti gli Altri del Gruppo Restiamo Umani, le mail quotidiane di Vittorio; inutile dire quanto lo apprezzavo e quanto condividessi il suo impegno. Mi sento un debole per non esser mai stato capace di prendere l'iniziativa come ha fatto Lui. Cerco però, per quanto possa, di impegnarmi quotidianamente a favore di queste problematiche, verso la Pace nei Territori, e cercando di contrastare politicamente tutti quelli che permettono ed hanno finora permesso che Israele compiesse i suoi crimini contro l'Umanità. Capisco che in questo momento Lei possa sentire solo il dolore per la grave perdita di un Figlio amato da tutti; ma spero Le sia di conforto sapere che dovranno ucciderci tutti per far tacere la nostra lotta per la pace e la libertà. Nel mondo e in Palestina in particolare. Mi permetta di abbracciarla, e Lei, che adesso è vicina fisicamente a Vittorio, gli porga il mio abbraccio personale. Stia certa che Vittorio è, e rimarrà, sempre vivo attraverso il nostro impegno. STAY HUMAN.                                       
Franco Frediani   19-04-2011 15:11


Commento all’articolo scritto dalla Signora Egidia Beretta Arrigoni, madre di Vittorio,
su IL MANIFESTO di martedì 19 apr.’01 

Di seguito il testo integrale dell'articolo...
Bisogna morire per diventare un eroe, per avere la prima pagina dei giornali, per avere le tv fuori di casa, bisogna morire per restare umani? Mi torna alla mente il Vittorio del Natale 2005, imprigionato nel carcere dell'aeroporto Ben Gurion, le cicatrici dei manettoni che gli hanno segato i polsi, i contatti negati con il consolato, il processo farsa. E la Pasqua dello stesso anno quando, alla frontiera giordana subito dopo il ponte di Allenbay, la polizia israeliana lo bloccò per impedirgli di entrare in Israele, lo caricò su un bus e in sette, una era una poliziotta, lo picchiarono «con arte», senza lasciare segni esteriori, da veri professionisti qual sono, scaraventandolo poi a terra e lanciandogli sul viso, come ultimo sfregio, i capelli strappatagli con i loro potenti anfibi.
Vittorio era un indesiderato in Israele. Troppo sovversivo, per aver manifestato con l'amico Gabriele l'anno prima con le donne e gli uomini nel villaggio di Budrus contro il muro della vergogna, insegnando e cantando insieme il nostro più bel canto partigiano: «O bella ciao, ciao...»
Non vidi allora televisioni, nemmeno quando, nell'autunno 2008, un commando assalì il peschereccio al largo di Rafah, in acque palestinesi e Vittorio fu rinchiuso a Ramle e poi rispedito a casa in tuta e ciabatte. Certo, ora non posso che ringraziare la stampa e la tv che ci hanno avvicinato con garbo, che hanno «presidiato» la nostra casa con riguardo, senza eccessi e mi hanno dato l'occasione per parlare di Vittorio e delle sue scelte ideali.
Questo figlio perduto, ma così vivo come forse non lo è stato mai, che come il seme che nella terra marcisce e muore, darà frutti rigogliosi. Lo vedo e lo sento già dalle parole degli amici, soprattutto dei giovani, alcuni vicini, altri lontanissimi che attraverso Vittorio hanno conosciuto e capito, tanto più ora, come si può dare un senso ad «Utopia», come la sete di giustizia e di pace, la fratellanza e la solidarietà abbiano ancora cittadinanza e che, come diceva Vittorio, «la Palestina può anche essere fuori dell'uscio di casa». Eravamo lontani con Vittorio, ma più che mai vicini. Come ora, con la sua presenza viva che ingigantisce di ora in ora, come un vento che da Gaza, dal suo amato mar Mediterraneo, soffiando impetuoso ci consegni le sue speranze e il suo amore per i senza voce, per i deboli, per gli oppressi, passandoci il testimone. Restiamo umani.

Teniamo lontani gli sciacalli da Vittorio!

 vik palestinesi Da anni siamo abituati alle etichettature, alle demonizzazioni, alla caccia a chi non si adegua, e così sarà anche stavolta. Chi la pensa contro il sistema al potere è un comunista, a sua volta considerato il male unico ed il peggiore che possa esistere al mondo. Quella che una volta sottovalutavamo additandola come “sindrome Berlusconiana” in realtà ha solo e sempre rispettato una dinamica scientificamente costruita. Vorrei tanto unirmi a chi vuole silenzio sulla morte di Vittorio Arrigoni ma non ci riesco, non gioverebbe a quella causa per la quale ha purtroppo perso la vita. Oltretutto vedo che “molti altri” hanno pensato bene di non tacere attaccando impietosamente Vittorio,

Chiarezza sulla morte di Vittorio, non ipocrisie!

 Vittorio Arrigoni Rabbia, rabbia oltre lo sconforto.  Vittorio Arrigoni non era un semplice attivista umanitario; non lo era per me, che lo seguivo da anni, che ricevevo come tanti altri le sue mail quotidiane inviate al Gruppo “Gaza Restiamo umani”… Non lo era per l’opinione pubblica disincantata e più attenta a quella che è da anni una realtà infernale, la Palestina di Gaza, dei bambini, dei giovani e meno giovani uccisi dai raid Israeliani… Vittorio sapeva benissimo che quella situazione era ed è qualcosa di non umano, di assolutamente non accettabile.  Lo abbiamo visto portare tra le braccia corpi senza vita, aiutare feriti, occuparsi di bambini, donne e anziani che da tempo immemorabile pagano la rabbia

Gaza:ombre sul rapimento di Vittorio Arrigoni!

Vittorio.Arrigoni Era nell’aria da tempo...! Vittorio Vik “utopia” Arrigoni, che da anni si spende per aiutare attivamente e volontariamente il Popolo Palestinese, è da oggi in mano a sedicenti rapitori Islamici che lo hanno prelevato, malmenato e sequestrato a Gaza. I suoi reportage sono ormai conosciuti in tutto il mondo; sicuramente tra i blogger Italiani sono in pochi a non conoscere "Guerrilla Radio", il suo blog. Un personaggio scomodo, che parlava con le immagini e i racconti dettagliati che inviava in Italia, a Noi del Gruppo “Restiamo Umani” ed alla stampa, Il Manifesto in primis.  Agghiaccianti le immagini che ho potuto vedere ( ritrovabili su Guerrilla Radio) dove mostrava l’ultimo crudele atto di una violenza che nella “Striscia” continua a mietere vittime di ogni età. Immagini in cui si vedono le teste fracassate di due ragazzini e di un 50enne Palestinese. Non risparmiava (ma voglio sperare di parlare ancora e per lungo tempo al presente!) la cruda e nuda realtà che si vive in quei Territori. Ormai la Palestina è la sua seconda casa, e Gaza la sua ragione di vita. Non passava giorno in cui Vik ci inviasse brevi ma drammatici messaggi che testimoniavano l’incessante pressione armata esercitata sulla Popolazione di Gaza. Questo uno dei suoi più recenti messaggi:Terrorismo israeliano in azione: circa un'ora fa un drone israeliano ha bombardato un'automobile in transito fra Khan Younis e Deir Al-Baleh. 3 palestinesi uccisi e uno gravemente ferito… Stay human..Vik. 
Da poco
abbiamo appreso dalla stessa  InfoPal.it, Agenzia di stampa Palestinese,  che “non esiste alcuna organizzazione legata ad al-Qa'ida a Gaza, ma si tratterebbe, invece, di una realtà creata dall'intelligence israeliana per fomentare conflitti interni a Gaza, che si avvale di "manovalanza" locale, indottrinata e convinta di rappresentare il network di Bin Laden…”  Ecco quello che volevo dire in apertura sottolineando il fatto che la “cosa” era nell’aria da tempo. Personalmente non posso che essere preoccupato, ancora di piu' viste le recenti dichiarazioni dello stesso Premier Berlusconi riguardo agli aiuti umanitari in partenza per Gaza: “faremo in modo di impedire la partenza della Freedom Flotilla per Gaza."   Nel raccontare ciò che sta accadendo all’amico Vik non posso fare a meno di pensare a cosa verrà fatto dal Nostro governo, dal quale mi aspetto imparzialità politica e impegno incessante affinché sia fatto di tutto per salvare la vita di Vittorio… Una Persona è in grave pericolo di vita e l’ultimatum di questi sedicenti “rapitori Islamici” (a cui ovviamente credo poco... per dire affatto!) ha già fatto partire il conto alla rovescia per quanto riguarda la Sua sorte.  Questa volta sarò fieramente partigiano, sperando che la Blogosfera intera si mobiliti in favore della salvezza di Vittorio, Uomo, Blogger e Persona dal grande cuore… Un uomo che da anni raccoglie i brandelli di vita fatta a pezzi in quei Territori; l’ho visto camminare con in braccio i corpi senza vita di bambini, donne, giovani e meno giovani Palestinesi… Conosco l’energia e la forza che ha sempre impiegato, e non posso non sentirmi a lui vicino. Voglio crederci fino in fondo; voglio sperare nel suo rilascio ricordando a tutti le sue ormai famose parole: Stay Human!

Lega: prove tecniche di separatismo

ITALY POLITICS La classe dirigente politica Italiana ha sempre creduto di essere eterna e invincibile, oltre che depositaria dell’elisir di lunga vita; il celebre detto di Andreotti inconsapevolmente ha siglato un’epoca.  “Il potere logora chi non ce l’ha” sta dimostrando forse i propri limiti logorando solo i superficiali e tutti coloro che spesso hanno sorriso beffardamente sottovalutando quelle che poi si sono dimostrate ben più di semplici “sparate”. Così è stato per l’esordio della Lega dei Miglio e Bossi, ma ancora di più per quello che si è poi rivelato il marchio malefico di questo ventennio, il Berlusconismo.

Napolitano, "iper-presidente" a garanzia del Paese

Fini-LaRussa La “barca” Italia si è aggrappata alle salde mani del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Forse è il momento più importante e decisivo del Suo mandato e questa volta non si può non riconoscere la ferma presa di posizione che lo stesso Napolitano ha assunto per difendere la Democrazia Repubblicana. Quella del Presidente è più di un monito… In una situazione di grave impasse politico-istituzionale dove il limite della decenza e della correttezza che è dovuta agli Eletti è stato ampiamente superato.