L’hanno chiamata “Odissea all’alba”. Miglior definizione non poteva essere data. Odissea… altri morti, altra tragedia, soliti scenari. La domanda è d’obbligo, “poteva esser fatto qualcosa senza il ricorso al conflitto?” Nessuno riesce a convincermi; no, non credo che il fuoco spenga il fuoco. E’ stato cosi in Iraq, in Afghanistan ed in tutte le altre parti del Mondo dove si sono visti eventi del genere. Perché illudersi? Sappiamo bene quanto sia poco importante, se non come scudo politico, una decisione in sede Onu; Russia, Cina, Germania, India e Brasile si erano astenuti.
Il cessate il fuoco viene chiesto dalla Russia e dalla Cina, che sono tra le meno entusiaste dell’operazione che ancora una volta avviene sotto l’esperta regia degli Stati Uniti, affidata al comando del generale Carter Hamm . Non prendo posizione a priori, ma ero tra quelli che sperava in una “soluzione” che vincolasse il rais Libico senza però andare verso lo scontro; una forza di interposizione che potesse garantire il Popolo libico nel percorso di indipendenza da una dittatura ingiustificabile era senza dubbio possibile. In Italia come spesso accade siamo alle comiche. Frattini, con tono quasi ingenuo, afferma di “esser capace di convincere Bossi”, da sempre su posizioni filo-Tedesche, il “Senatur” che tuona contro la sinistra che “speculerà sul voto degli immigrati”. Chi lo sottovalutava ha sempre sbagliato. Il suo modo di fare politica lo mette spesso nelle condizioni di uscire dall’angolo; come in questo caso, dove apparirà in ogni caso come quello che sosteneva la tesi contraria all’intervento armato… Intanto la cronaca ci descrive uno scenario apocalittico; le navi Britanniche e Americane, al largo delle coste Libiche, sparano qualcosa come 110 missili cruise Tomahawk al fine di colpire e indebolire le difese antiaeree di Gheddafi per spianare la strada al martellante fuoco degli aerei (Francesi) a cui dovrebbero poi unirsi i Canadesi. Siamo alle solite. La parola Pace è ormai stata messa in soffitta; l’Onu altro non è che il crocevia degli interessi dei paesi più “forti”. Chi lo vede come un vero “luogo” deputato alla difesa della pace si sbaglia di grosso… Si ritorna in realtà ad una sorta di blocchi contrapposti, anche se camuffati; da una parte Russia, Cina e Paesi Asiatici che mirano al controllo ed al raggiungimento dei propri interessi, e dall’altra i soliti Usa, Francia e Gran Bretagna con il seguito di vassalli e vassalletti. Tra gli ultimi c’è l’Italia, peraltro maggior fornitrice Europea di armi alla stessa Libia! Un governo ondeggiante, con un Premier che prima “invita a cena” il leader- rais Libico con cui stipula accordi e fa affari, e poi si tuffa, sia pure con viscida incertezza, nell’avventura bellica contro lo stesso suo “ex-amico”. Berlusconi si affretta ad assicurare gli Italiani che la Libia non è in possesso di armi a lunga gittata, e questo fa felici tutti gli adepti dell’individualismo sfrenato prodotto dallo stesso Berlusconismo. Resta il fatto che siamo un paese impegnato in più conflitti armati, ma di questo prendiamo coscienza solo quando ritornano in Italia le salme dei nostri soldati.
Credo che dovremo pensare e riflettere molto, sia su questo che sulle vittime in generale come risultato reale di certe dinamiche… Siamo in tema di drammi e vorrei cercare di completare l’analisi con una domanda che mi gira da tempo per la testa… Perché sopra i cieli di Gaza non è mai stata imposta una “No-fly zone??” Purtroppo conosco la risposta che non è tra le più difficili, come spesso accade vengono creati figli di un Dio minore..!
Il cessate il fuoco viene chiesto dalla Russia e dalla Cina, che sono tra le meno entusiaste dell’operazione che ancora una volta avviene sotto l’esperta regia degli Stati Uniti, affidata al comando del generale Carter Hamm . Non prendo posizione a priori, ma ero tra quelli che sperava in una “soluzione” che vincolasse il rais Libico senza però andare verso lo scontro; una forza di interposizione che potesse garantire il Popolo libico nel percorso di indipendenza da una dittatura ingiustificabile era senza dubbio possibile. In Italia come spesso accade siamo alle comiche. Frattini, con tono quasi ingenuo, afferma di “esser capace di convincere Bossi”, da sempre su posizioni filo-Tedesche, il “Senatur” che tuona contro la sinistra che “speculerà sul voto degli immigrati”. Chi lo sottovalutava ha sempre sbagliato. Il suo modo di fare politica lo mette spesso nelle condizioni di uscire dall’angolo; come in questo caso, dove apparirà in ogni caso come quello che sosteneva la tesi contraria all’intervento armato… Intanto la cronaca ci descrive uno scenario apocalittico; le navi Britanniche e Americane, al largo delle coste Libiche, sparano qualcosa come 110 missili cruise Tomahawk al fine di colpire e indebolire le difese antiaeree di Gheddafi per spianare la strada al martellante fuoco degli aerei (Francesi) a cui dovrebbero poi unirsi i Canadesi. Siamo alle solite. La parola Pace è ormai stata messa in soffitta; l’Onu altro non è che il crocevia degli interessi dei paesi più “forti”. Chi lo vede come un vero “luogo” deputato alla difesa della pace si sbaglia di grosso… Si ritorna in realtà ad una sorta di blocchi contrapposti, anche se camuffati; da una parte Russia, Cina e Paesi Asiatici che mirano al controllo ed al raggiungimento dei propri interessi, e dall’altra i soliti Usa, Francia e Gran Bretagna con il seguito di vassalli e vassalletti. Tra gli ultimi c’è l’Italia, peraltro maggior fornitrice Europea di armi alla stessa Libia! Un governo ondeggiante, con un Premier che prima “invita a cena” il leader- rais Libico con cui stipula accordi e fa affari, e poi si tuffa, sia pure con viscida incertezza, nell’avventura bellica contro lo stesso suo “ex-amico”. Berlusconi si affretta ad assicurare gli Italiani che la Libia non è in possesso di armi a lunga gittata, e questo fa felici tutti gli adepti dell’individualismo sfrenato prodotto dallo stesso Berlusconismo. Resta il fatto che siamo un paese impegnato in più conflitti armati, ma di questo prendiamo coscienza solo quando ritornano in Italia le salme dei nostri soldati.
Credo che dovremo pensare e riflettere molto, sia su questo che sulle vittime in generale come risultato reale di certe dinamiche… Siamo in tema di drammi e vorrei cercare di completare l’analisi con una domanda che mi gira da tempo per la testa… Perché sopra i cieli di Gaza non è mai stata imposta una “No-fly zone??” Purtroppo conosco la risposta che non è tra le più difficili, come spesso accade vengono creati figli di un Dio minore..!
1 commenti:
GIOVANI svegliatevi, altrimenti Per voi non c’è futuro.
rispetto a 60 anni fa,
Le risorse energetiche sono agli sgoccioli
questi PAZZI rischiano
di Scatenare la terza GUERRA MONDIALE
che ,questa volta toccherà a voi fare,
per difendere gli interessi dei ricchi.
Prenderanno cosi due piccioni con una fava
con la prima livelleranno la popolazione MONDIALE
con la seconda
i pochi ,che sopravviveranno
saranno i nuovi schiavi, che in premio
avranno solo sacrifici.
(PS) se amministrate con equità
le risorse sono ancora più che sufficienti.
Il MONDO si può salvare, solo abbattendo il vecchio.
sotituendolo con nuove regole
dove la FRATELLANZA prevalga su tutto.
forte del motto (uno per tutti - tutti per uno) VITTORIO
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