Le mille insidie di una storia da basso impero

La cosa non mi ha mai convinto… Ho davanti agli occhi la scena di milioni di persone che stanno inseguendo un cane che sembra scappare velocemente con l’osso in bocca senza curarsi più di tanto delle tracce visibilissime che lascia dietro di sé, quasi volesse non far finire questa “caccia”… Non ci vuol molto a capire che sto parlando del nostro beneamato Premier.  Potrò anche sbagliarmi ma sono convinto del fatto che questo circo mediatico è frutto di una rappresentazione che lucidamente e deliberatamente Berlusconi sta mandando in scena con uno scopo chiaro e preciso...
La "bravura" (non oso parlare di intelligenza per non rischiare il linciaggio..) sta proprio nel creare un quadro dove lo sguardo dell’opinione pubblica è costretto, quasi ipnotizzato, a seguire con attenzione ciò che il pittore ha impresso sulla tela.
In un articolo di oggi sull'Unità, Claudio Fava definisce tutto questo una "storia da basso impero"; personalmente, pur trovandomi d'accordo sulla sottolineatura di un aspetto morale  chiaramente latitante, preferisco stare in guardia e non perdere l'orientamento in un percorso che potrebbe portarci lontano da qualcosa di molto più importante per il Paese. 
Il Cavaliere ancora una volta si prende gioco degli Italiani; lo fa dall'alto della sua capacità di "vendere" un prodotto che in questo caso è rappresentato dal voler distogliere l'attenzione di un Popolo che è giunto ad una svolta, stanco, sfinito e incazzato.
Un qualsiasi altro governo avrebbe, nell'Italia di oggi, ammortizzato meglio degli altri paesi Europei l'effetto di una crisi pur gravissima che ormai attanaglia il mondo intero.
Non dimentichiamoci che si tratta di una crisi strutturale; particolare che aggrava la ragione di essere, l’efficacia  di un sistema capitalistico che mostra palesemente lacune senza precedenti.
Nessuno si è mai illuso di poter sovvertire le cose in breve tempo, ma certamente, conoscendo le caratteristiche del sistema bancario Nostrano, era possibile ammortizzare meglio la ricaduta sul cittadino e sull’intero sistema; almeno sicuramente rispetto a molti altri paesi.  Il fatto è che Noi abbiamo… Berlusconi!  Il “manager dei managers”, il padrone di banche, finanziarie, holding, grandi imprese incastrate come rubini in un mosaico di scatole cinesi; un “sistema” che lo ha sempre messo al riparo da ogni “intrusione legale” che volesse fare la giusta chiarezza.
Il quadro socio-economico Italiano è drammatico; gran parte delle famiglie arrivano con difficoltà alla fine della terza settimana del mese (udite.. udite!!); operai e lavoratori dipendenti vengono sottoposti a ricatti e sciacallaggio davanti agli occhi di una Popolazione inerme e forse diventata opportunista, individualista e cinica. Ormai il mostro ha superato il suo creatore; il Berlusconismo impera e potrebbe continuare a farlo anche senza il suo deus ex machina.
La capacità illusionista del Cavaliere gli consente comunque di ricorrere ancora ai trucchi del suo vasto repertorio. Gli occhi di tutti sono puntati su quelle giovanissime e innocenti “bamboline” che vengono irretite dalle lussuose offerte dell’ormai settantaquatrenne Califfo fondatore di Mediaset.
C'è un forte risentimento nel movimento femminista e nel mondo femminile del Paese, ma credo ci debba essere in tutti i Cittadini, a prescindere dal genere di appartenenza; ovviamente oltre a comprenderlo, lo sostengo e voglio sottolinearlo a scanso di equivoci, ma vorrei tuttavia che il risentimento (pur giusto che sia) non ci portasse fuori da una analisi più concreta e incisiva dove la pena per il boss di Arcore dovrebbe essere davvero più dura...
Sia che abbia o meno commesso quello di cui lo stanno accusando, Berlusconi è comunque colpevole di aver strumentalizzato e gestito in maniera amorale una questione che vede la dignità delle donne ridotta ai minimi termini. Nessuno mi venga a dire che tutto ciò è materiale recente perché non sono stato io a creare il mito delle “veline”, del successo dell’esteriorità, dell’uso del corpo come strumento per la creazione del simbolo della donna-oggetto. Il rilancio di un maschilismo becero e retrogrado è avvenuto da tempo e non solo tra i personaggi noti tra i quali non dimenticherei il Bossi del “ce l’ho duro”...
La condanna morale è più grave di quella da accertare ma sarebbe ingenuo ripeto, convogliare energie e attenzione eccessiva su qualcosa che a mio avviso è stato utilizzato con lucida finalità.
Non mi interessa parlare più di tanto della Mimì o Cocò di turno quanto delle gravi mancanze che il politico, manager e padrone che ancora oggi comanda uno scellerato governo, ha fatto ingoiare agli Italiani in questo ormai lunghissimo e triste periodo di tempo.
La risposta politica e civica deve passare per una presa di coscienza ferma della situazione attuale dove il lavoro viene relegato tra le ultime fila, dove la libertà è agitata da tutti ma da pochi coniugata con eguaglianza sociale e tanto altro ancora. Nessun prestigiatore, pur abile che possa essere, dovrà più essere in grado di distrarci in questo modo.
Se continuiamo a seguirlo su questo terreno cadiamo in una trappola rischiando davvero di rimanere sotto le macerie di questa povera Italia logorata, saccheggiata e stanca...

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