Monti al lavoro, mentre Berlusconi non si da per vinto e pensa al futuro. Nuovo partito all’orizzonte?

berlusconi - nuovo partito La situazione socio-economica dell'Italia resta e resterà grave, almeno per il Cittadino italiano. La fiducia che il governo Monti sembra riscuotere altro non è che il frutto dell'allineamento alla politica finanziaria voluta dalla Bce (braccio armato di Francia e Germania). L'ingerenza di questi ultimi si è rivelata assolutamente inaccettabile e lo abbiamo visto in più occasioni, ultima delle quali la sfrontata “sortita” di Sarkozy
che si era detto pronto a venire personalmente in Italia per "convincere" gli scettici ad accettare la nomina di Monti! Mentre il Professore sta costruendo il nuovo partito, il Caimano si è fatto da parte. In molti hanno festeggiato (non abbiamo capito cosa!?) ed altrettanti si sono illusi di aver estirpato definitivamente il male degli ultimi anni. Si tratta di una pericolosa illusione. "B" (Berlusconi) è stato ed è sicuramente l'esecutore materiale di un sistema che lui stesso ha personalizzato nel Nostro paese, ma che discende da quelle tragiche politiche neoliberiste che hanno smembrato la vita economico-sociale della Comunità internazionale. Ovviamente il Nostro ha amplificato il danno. Un paese che poteva, forse meglio di altri, ammortizzare il danno, si è trovato a pagare uno dei prezzi più alti proprio a causa delle scelleratezze da lui stesso compiute. L'ex premier ha lasciato nel suo stile, se così possiamo definirlo. Lo ha fatto attraverso un videomessaggio diffuso attraverso le reti televisive. Lo sfogo di un personaggio sconfitto? Suvvia, non arriviamo a essere fessi fino a questo punto! Con il solito stucchevole copione, sapientemente ben costruito per sortire l'effetto voluto, "B" ha gettato le premesse per il rilancio futuro di quella politica che ormai conosciamo da anni, fatta di menzogne, populismo, individualismo e soprattutto forgiata di quel personalismo esasperato che tanto “utile” ha portato nelle casse del forziere di famiglia. Il tono deluso e mortificato con il quale ha ricordato fatti che in realtà sono avvenuti nella maniera decisamente opposta da quella raccontata, non può e non deve condizionare lo spettatore. "B" è il campione assoluto di questo tipo di rappresentazione, ed il solo scopo prefissato è quello di dire che "si è fatto indietro per amore dell'Italia e che vigilerà per proteggerla rilanciando le proprie convinzioni", sia in questi mesi che per il futuro. Collaborerà con il governo Monti? Certo, non mancando di condizionare ciò che non dimostrerà di essere in linea con i propri interessi, cercando piuttosto di evidenziare quello che può ricordare qualcosa di positivo (secondo Lui) fatto dal suo governo! Inutile addentrarci nella disamina delle parole espresse da quest'uomo. Neppure Gassman avrebbe saputo fare di meglio. Ma Lui sa benissimo di sortire questa reazione e continuerà a farlo ogni volta che ne avrà la possibilità. Il concetto è quello della ripetitività di un copione che poi si insinuerà nella mente dello scontento di turno; cosa che non mancherà ancora di accadere per chissà quanto tempo. Sorvoliamo sulla legge di stabilità che rivendica a sé, lo avrebbe fatto comunque e in ogni condizione. Pensiamo semmai a quello che rappresenterà questa legge di stabilità. Sarà equa, socialmente giusta, terapeutica o addirittura risolutiva? Nessuna di queste cose. Il copione prevede sacrifici da pagare a quei sistemi economici e finanziari che vogliono risolvere la loro crisi facendola pagare agli altri paesi. Francia e Germania l'avvertiranno più tardi di Noi, ma l'avvertiranno (pure loro). Il sistema attuale è alla frutta e prima o poi si sfalderà definitivamente. Non è allarmismo quanto consapevolezza della necessità di dover proporre un'alternativa, l'abbiamo più volte scritto e lo ripeteremo ancora. I tempi dell'uscita da un capitalismo in crisi, sarà lunga ma inevitabile se vogliamo invertire una “piramide” inaccettabile. Cosa resterà dunque di "B"? Fonti ben informate e ovviamente a Lui vicino, danno quasi per scontato il progetto in corso per la costruzione di una nuova forza politica. Addirittura si ventila pure il presunto nome. Da tempo è in cantiere qualcosa che differisca dalle solite sigle di partito che secondo lo stesso ex premier sono ridotte a insignificanti acronimi. Indiscrezioni, neppure tanto segrete, riportano all'uso di un nome corto; sicuramente qualcosa che sortirà un effetto e un impatto di non poco conto. Le fonti sono ovviamente ufficiose, ma seguendo l'evolversi della situazione, ricordando le precedenti dichiarazioni dello stesso Berlusconi (Matrix, anno 2010) e qualche notizia di agenzia (Dire) sembra che il nome sia più di una semplice fantasia, quanto piuttosto una vera e propria realtà, anche se probabilmente ancora non definitiva. Non si tratta a questo punto di un segreto, e ciò viene testimoniato dagli stessi commenti apparsi durante alcune trasmissioni televisive come Otto e mezzo dove lo stesso Casini si pronunciò sull’argomento. In sintesi, che si chiami Italia, come qualcuno suppone, o altro, resta la dimostrazione che il Caimano non mollerà la presa e ciò non faciliterà la cura delle ferite inferte ad un paese che è veramente stanco di scorribande e situazioni che ne penalizzano la vita, presente e futura che sia.




Pubblicato su Dazebao.NEWS.it

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