Figli di un Dio minore o cittadini italiani? Il Colle suggerisce, i “falchi” volteggiano sulla maggioranza

lavoratore-immigrato2 Tocca al Capo dello Stato far sentire la voce della politica. Napolitano volge la propria attenzione sul tema dell'immigrazione. Parla dell'esigenza di riconoscere la cittadinanza ai nati in Italia, e dall'opposizione, vera e mascherata, partono tuoni e fulmini. E' un dato di fatto che i falchi volteggino sulla maggioranza che sostiene il governo Monti, e altrettanta chiara è l'ambiguità con la quale una parte di questa aspetta un passo falso di questo stesso governo.
Ci chiediamo come si possa discutere contro una simile proposta. I nati in Italia ancora giuridicamente stranieri superano il mezzo milione. Il ministro Riccardi, fondatore della comunità di Sant'Egidio, fa sapere attraverso Famiglia Cristiana, il suo favorevole pensiero in merito. Il ministro della Cooperazione internazionale parla anche attraverso i numeri, snocciolando dati veramente significativi: "Un minorenne su cinque è straniero. La popolazione italiana è cresciuta grazie all’apporto degli immigrati. L’Italia ha un saldo naturale positivo (differenza tra nascite e decessi) dovuto ai nuovi nati figli di stranieri: sono 78.082 bambini, il 13,9% del totale dei nati in Italia". Riccardi non si ferma al solo aspetto sociale ma tocca nel vivo una realtà che molti (e troppe volte) fanno finta di non vedere. Riprende i dati economici che non possono essere certamente smentiti da interpretazioni nazionaliste: "Il 70% degli immigrati è cliente in un istituto di credito. Tre milioni e 300 mila stranieri hanno presentato dichiarazione dei redditi". Forse sarebbe meglio che il Cittadino italiano fosse messo al corrente che l'immigrato oggi è una risorsa anche sotto questo punto di vista, forse troppo, visto che versa nelle casse dello Stato non sempre beneficiando di tutele e diritti! Si apre un percorso che non sarà privo di ostacoli e di neppure lieve entità. Il termometro della situazione ce lo fornisce lo stesso Giornale diretto da Sallusti, che, nell'impossibilità di perorare la causa del suo “padrone” (visto che al momento sostiene la maggioranza di governo) sembra quasi essersi trasformato nel braccio informativo dell'opposizione Leghista. Sui tre articoli a tema capeggiano immagini di immigrati clandestini (forse con l'intenzione di far risaltare quest'ultima condizione, non certo valida né applicabile per tutti i cittadini provenienti dai paesi esteri). Bè, sorvoliamo sulle ambiguità serpeggianti nel mondo della carta stampata e ritorniamo al tema originario. Le risposte dei partiti non si sono comunque fatte attendere; da Bersani, Casini, Belisario (Idv) fino allo stesso Fini, sono venuti pronunciamenti favorevoli e talvolta appassionati. Echeggiano ancora le parole di Bersani nel momento del voto di fiducia al governo Monti: "Abbiamo centinaia di migliaia di figli di immigrati che vanno a scuola e parlano italiano, e che non sono né immigrati né italiani. È una vergogna". Con meno enfasi ma più incisive e sibilline le dichiarazioni di La Russa, udite udite, parte della maggioranza che dovrebbe sostenere lo stesso governo: "Se c'è qualcuno che finge di sostenere il governo Monti, ma in realtà vuole creare le condizioni perché cada subito, ha trovato la strada giusta proponendo che l'esecutivo si occupi della legge sulla cittadinanza". Il fido Gasparri (fido di La Russa o di Berlusconi?) si accoda all'ex ministro della Difesa e sottolinea il fatto che il Pdl "sostiene il governo, ma se si mettessero in agenda temi come la cittadinanza tutto si complicherebbe seriamente". Cosa vuol dire l'On. Gasparri, che il governo dovrebbe attenersi a spulciare i conti nel solco della continuità Berlusconiana?? Tutto darebbe questa più che probabile impressione. Dalle "colline" i partigiani dell'opposizione leghista sparano cannonate guidati dal “barricadiero” Maroni: "L'idea di dare la cittadinanza a chiunque nasca in Italia è uno stravolgimento dei principi contenuti nella Costituzione. La Lega è radicalmente e totalmente contraria, perché vorrebbe dire che alla prossima ondata immigratoria che arriverà dal Nord Africa tutti coloro che arrivano e nascono qui diventano di colpo cittadini italiani". E qui, ancora una volta, casca l'asino... La politica deve farsi sentire, come minimo interagire con l'Esecutivo del Premier. I limiti di un governo tecnico sappiamo bene quali siano, ma su temi come questi non possiamo lasciare campo libero ad una parte trasformista che siede tra i banchi della maggioranza in Parlamento, mentre dai banchi dell’opposizione viene ovviamente il fuoco incrociato del Carroccio. In palio c'è la pole position per la prossima tornata elettorale. La questione proposta da Napolitano è degna di attenzione e di essere portata comunque avanti. Le motivazioni non sono di solo ordine ideologico quanto sociale, etico e ovviamente anche economico. Si tratta di adottare uno di quei principi enunciati dallo stesso Monti, l'equità! Riconoscere i diritti di Persone che vivono e lavorano nel Nostro paese significa equipararli giustamente agli indigeni, e riconoscere la cittadinanza italiana ai loro figli è il primo doveroso passo per intraprendere questo percorso. Sempre che non si voglia "prendere” sempre senza nulla “dare".




Pubblicato su Dazebao.NEWS.it

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