Il primo round delle Presidenziali francesi è dunque andato a Francois Hollande. L'appuntamento Francese non è un evento qualsiasi e potrebbe davvero cambiare il corso di un lungo periodo storico che attraversa l'Europa da anni, segnato da una profonda crisi sistemica oltre che finanziaria. Negli editoriali comparsi questa mattina (23 aprile, ndr.) si usano termini intrisi di stupore per la battuta d'arresto del Presidente uscente Sarkozy.
Sinceramente siamo sorpresi che sia stato notato e sottolineato solo questo e non il fatto che proprio Sarkozy, insieme alla Signora Merkell, abbia incarnato quella politica conservatrice che tanti danni sta mietendo nel Vecchio continente. L'elettore Francese ha dunque punito (per il momento) il suo Presidente uscente, ma non ha reso giustizia a chi crede e spera in una vera alternativa progressista di sinistra. L'affermazione di Hollande e la credibilità guadagnata dal Fronte de La Gauche di Mélenchon, (che ha già indicato la via del voto ai suoi Elettori invitandoli a votare Hollande) sono stati sorprendentemente bilanciati dall'exploit della destra estrema che ha raccolto con il suo Presidente, Marine Le Pen, la ragguardevole percentuale del 20%. Il vero scontento dei Francesi si è dunque manifestato attraverso la fiducia accordata ad un partito, l'FN, dai connotati politicamente e socialmente pericolosi. Chi dunque grida alla vittoria dovrà dimostrarsi più cauto. Marine Le Pen, figlia d'arte del noto Jean-Marie, non ha dato indicazioni di voto per il secondo turno ma è più che intuibile che siano già custoditi nella cassaforte di un Sarkozy che dovrà ricorrere a questi per cercare di strappare il secondo mandato. Se ciò' avvenisse si avrebbe uno spostamento dell'asse politico ancora più a destra che ribalterebbe di fatto le fatiche e i risultati della sinistra Francese. Il moderato centrista Bayrou, difficilmente non si lascerà tentare dalle sirene di Sarkozy e, numeri alla mano, la situazione potrebbe farsi davvero brutta. La matematica non è un'opinione neppure in politica, ed è più che probabile che la somma dei voti conquistati da Sarkozy, Le Pen e Bayrou risulti poi determinante. Per quanto ci riguarda abbiamo sempre creduto poco ai sondaggi e non lo faremo certamente ora che affermano che la sinistra si potrà ripetere al secondo turno. Possiamo invece pensare che l'affermazione della Gauche (sinistra francese) possa avvenire solo e soltanto se Hollande aprirà ancora di più a Jean-Luc Mélenchon facendo risaltare maggiormente le sue proposte politiche che vanno nella direzione di un aumento del salario minimo garantito, di una riduzione dei poteri del Capo dello Stato con l’aumento della pressione fiscale per i cittadini più facoltosi (cosa che in Italia verrebbe vista come una cospirazione rivoluzionaria!) e la trasformazione di tutti i rapporti di lavoro in contratti a tempo indeterminato. Una politica coraggiosa, in controtendenza rispetto a quella che l'Europa delle lobbie finanziarie sta portando avanti. Il clima che si respira è quello di un moderato ottimismo. Piccoli ma sicuramente significativi particolari (come l'affermazione di Hollande a Parigi, evento storico per la sinistra Francese) lasciano pensare che potrebbe esserci ancora una componente dell'elettorato da sensibilizzare, e più precisamente rappresentata da quel 18% degli indecisi. L'Italia in questi anni non è stata la sola (anche se persino la Francia ha affrontato meglio la crisi!) a misurarsi con sacrifici e con la rigida flessione della qualità della vita. Il Cittadino Francese potrebbe davvero comprendere quanto sia importante cambiare strada e obiettivi. Lasciamo quindi che numeri e sondaggi riposino ancora per qualche giorno e diamo fiducia alle proposte politiche. Diversamente dal Nostro paese, in Francia vige un sistema elettorale non perfetto ma almeno in grado di offrire uno sbocco alle proposte politiche attraverso un percorso che porta comunque ad una governabilità "possibile" anche nel caso dell'esito peggiore. E' un particolare non di poco conto che potrebbe incoraggiare anche il più scettico dei Cittadini ad esprimersi liberamente. Vediamo, non resta che attendere senza giocare sui soli numeri.
Sinceramente siamo sorpresi che sia stato notato e sottolineato solo questo e non il fatto che proprio Sarkozy, insieme alla Signora Merkell, abbia incarnato quella politica conservatrice che tanti danni sta mietendo nel Vecchio continente. L'elettore Francese ha dunque punito (per il momento) il suo Presidente uscente, ma non ha reso giustizia a chi crede e spera in una vera alternativa progressista di sinistra. L'affermazione di Hollande e la credibilità guadagnata dal Fronte de La Gauche di Mélenchon, (che ha già indicato la via del voto ai suoi Elettori invitandoli a votare Hollande) sono stati sorprendentemente bilanciati dall'exploit della destra estrema che ha raccolto con il suo Presidente, Marine Le Pen, la ragguardevole percentuale del 20%. Il vero scontento dei Francesi si è dunque manifestato attraverso la fiducia accordata ad un partito, l'FN, dai connotati politicamente e socialmente pericolosi. Chi dunque grida alla vittoria dovrà dimostrarsi più cauto. Marine Le Pen, figlia d'arte del noto Jean-Marie, non ha dato indicazioni di voto per il secondo turno ma è più che intuibile che siano già custoditi nella cassaforte di un Sarkozy che dovrà ricorrere a questi per cercare di strappare il secondo mandato. Se ciò' avvenisse si avrebbe uno spostamento dell'asse politico ancora più a destra che ribalterebbe di fatto le fatiche e i risultati della sinistra Francese. Il moderato centrista Bayrou, difficilmente non si lascerà tentare dalle sirene di Sarkozy e, numeri alla mano, la situazione potrebbe farsi davvero brutta. La matematica non è un'opinione neppure in politica, ed è più che probabile che la somma dei voti conquistati da Sarkozy, Le Pen e Bayrou risulti poi determinante. Per quanto ci riguarda abbiamo sempre creduto poco ai sondaggi e non lo faremo certamente ora che affermano che la sinistra si potrà ripetere al secondo turno. Possiamo invece pensare che l'affermazione della Gauche (sinistra francese) possa avvenire solo e soltanto se Hollande aprirà ancora di più a Jean-Luc Mélenchon facendo risaltare maggiormente le sue proposte politiche che vanno nella direzione di un aumento del salario minimo garantito, di una riduzione dei poteri del Capo dello Stato con l’aumento della pressione fiscale per i cittadini più facoltosi (cosa che in Italia verrebbe vista come una cospirazione rivoluzionaria!) e la trasformazione di tutti i rapporti di lavoro in contratti a tempo indeterminato. Una politica coraggiosa, in controtendenza rispetto a quella che l'Europa delle lobbie finanziarie sta portando avanti. Il clima che si respira è quello di un moderato ottimismo. Piccoli ma sicuramente significativi particolari (come l'affermazione di Hollande a Parigi, evento storico per la sinistra Francese) lasciano pensare che potrebbe esserci ancora una componente dell'elettorato da sensibilizzare, e più precisamente rappresentata da quel 18% degli indecisi. L'Italia in questi anni non è stata la sola (anche se persino la Francia ha affrontato meglio la crisi!) a misurarsi con sacrifici e con la rigida flessione della qualità della vita. Il Cittadino Francese potrebbe davvero comprendere quanto sia importante cambiare strada e obiettivi. Lasciamo quindi che numeri e sondaggi riposino ancora per qualche giorno e diamo fiducia alle proposte politiche. Diversamente dal Nostro paese, in Francia vige un sistema elettorale non perfetto ma almeno in grado di offrire uno sbocco alle proposte politiche attraverso un percorso che porta comunque ad una governabilità "possibile" anche nel caso dell'esito peggiore. E' un particolare non di poco conto che potrebbe incoraggiare anche il più scettico dei Cittadini ad esprimersi liberamente. Vediamo, non resta che attendere senza giocare sui soli numeri.
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