Desta sorpresa l'arresto di Orfeo Goracci, ex sindaco di Gubbio e attuale vicepresidente del Consiglio regionale dell'Umbria. Indubbiamente ha colto di sorpresa chi non sapeva delle indagini già in corso verso la fine del 2011, ma non per questo il Partito della Rifondazione Comunista è stato a guardare. E' difficile capire quello che è successo a Gubbio, dove Goracci e altri 8 politici dello stesso partito si trovano oggi a rispondere di accuse piuttosto gravi.
Eppure proprio da questi episodi si evidenziano anche le differenze in ambito politico. Dopo la prima vera sorpresa Goracci fu "invitato" a dimettersi dagli incarichi dalla stessa Dirigenza di Rifondazione. Il rifiuto dello stesso ex sindaco di Gubbio ha portato alla sua ovvia sospensione dal partito al quale appartiene e che lo aveva indicato. Ahimè, la stampa non conosce però ostacoli pur di fare notizia; e desta sorpresa che sia proprio Il Fatto Quotidiano, giornale diretto da Antonio Padellaro, a titolare la prima pagina con l'episodio dell'arresto di Goracci. Se da una parte è giusto riportare la notizia in egual misura per tutti, è pur vero che la reazione degli altri partiti in casi analoghi è stata spesso e volentieri diversa se non opposta!! Questo è ciò che un giornale imparziale (oserei dire "serio") dovrebbe far emergere oltre alla cronaca. Le notizie sono ancora in fase di elaborazione, visto il lavoro in essere da parte della Magistratura. L'accusa però è grave (soprattutto per Goracci!) e coinvolge altri esponenti dell'allora Giunta eugubina attribuendogli la responsabilità “nell'associazione a delinquere". Nello specifico Lo stesso Paolo Ferrero, ha dichiarato di avere "Piena fiducia nell'azione della magistratura, auspicando che si arrivi rapidamente al processo in modo da fare piena luce sulla vicenda. Per quanto riguarda i rapporti tra Rifondazione comunista e gli indagati, il partito della Rifondazione Comunista ha immediatamente sospeso chi ha ricevuto avvisi di garanzia già nel mese di novembre e abbiamo chiesto pubblicamente a Goracci di dimettersi dalla sua carica di vicepresidente del Consiglio regionale dell'Umbria in quanto chi è indagato non deve, a nostro parere, ricoprire incarichi istituzionali". Ferrero sottolinea l'attenzione rivolta già da tempo sulla questione sollevatasi a Gubbio, rilanciando la ferma posizione del PRC in merito: "Lui non è si è voluto dimettere e c'è stata una polemica pubblica molto dura a riguardo tra il nostro partito e Goracci. Ora la giustizia faccia il suo corso, ribadiamo la nostra totale fiducia nell'autorità giudiziaria", conclude lo stesso Segretario. Possiamo solo rimanere dispiaciuti ma ripetiamo che in queste circostanze è l'uomo, il singolo, a rendersi responsabile dell'eventuale reato. La questione morale c'entra, ed è stata affrontata nel migliore dei modi: sospensione immediata dal partito. Significa non ammettere che siano formulati dubbi su esponenti pubblici di primo piano, e nello stesso momento dar loro la possibilità di provare l'estraneità ai fatti contestati. Nessuna soddisfazione nel "raccontare" tutto questo, ma solo la presa di coscienza che il corpo attivo del Partito è sano, estraneo, e risoluto di fronte a questioni del genere. Pochi altri possono vantare questo!
Eppure proprio da questi episodi si evidenziano anche le differenze in ambito politico. Dopo la prima vera sorpresa Goracci fu "invitato" a dimettersi dagli incarichi dalla stessa Dirigenza di Rifondazione. Il rifiuto dello stesso ex sindaco di Gubbio ha portato alla sua ovvia sospensione dal partito al quale appartiene e che lo aveva indicato. Ahimè, la stampa non conosce però ostacoli pur di fare notizia; e desta sorpresa che sia proprio Il Fatto Quotidiano, giornale diretto da Antonio Padellaro, a titolare la prima pagina con l'episodio dell'arresto di Goracci. Se da una parte è giusto riportare la notizia in egual misura per tutti, è pur vero che la reazione degli altri partiti in casi analoghi è stata spesso e volentieri diversa se non opposta!! Questo è ciò che un giornale imparziale (oserei dire "serio") dovrebbe far emergere oltre alla cronaca. Le notizie sono ancora in fase di elaborazione, visto il lavoro in essere da parte della Magistratura. L'accusa però è grave (soprattutto per Goracci!) e coinvolge altri esponenti dell'allora Giunta eugubina attribuendogli la responsabilità “nell'associazione a delinquere". Nello specifico Lo stesso Paolo Ferrero, ha dichiarato di avere "Piena fiducia nell'azione della magistratura, auspicando che si arrivi rapidamente al processo in modo da fare piena luce sulla vicenda. Per quanto riguarda i rapporti tra Rifondazione comunista e gli indagati, il partito della Rifondazione Comunista ha immediatamente sospeso chi ha ricevuto avvisi di garanzia già nel mese di novembre e abbiamo chiesto pubblicamente a Goracci di dimettersi dalla sua carica di vicepresidente del Consiglio regionale dell'Umbria in quanto chi è indagato non deve, a nostro parere, ricoprire incarichi istituzionali". Ferrero sottolinea l'attenzione rivolta già da tempo sulla questione sollevatasi a Gubbio, rilanciando la ferma posizione del PRC in merito: "Lui non è si è voluto dimettere e c'è stata una polemica pubblica molto dura a riguardo tra il nostro partito e Goracci. Ora la giustizia faccia il suo corso, ribadiamo la nostra totale fiducia nell'autorità giudiziaria", conclude lo stesso Segretario. Possiamo solo rimanere dispiaciuti ma ripetiamo che in queste circostanze è l'uomo, il singolo, a rendersi responsabile dell'eventuale reato. La questione morale c'entra, ed è stata affrontata nel migliore dei modi: sospensione immediata dal partito. Significa non ammettere che siano formulati dubbi su esponenti pubblici di primo piano, e nello stesso momento dar loro la possibilità di provare l'estraneità ai fatti contestati. Nessuna soddisfazione nel "raccontare" tutto questo, ma solo la presa di coscienza che il corpo attivo del Partito è sano, estraneo, e risoluto di fronte a questioni del genere. Pochi altri possono vantare questo!
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