Lo chiama "governo maledetto", ed ha ragione. Ma più che un autocritica quella di Monti appare come una palese difesa dell'operato di un esecutivo che ha reso ancora più incerta la situazione politica del Nostro paese. Si rifugia dietro il paravento della tecnocrazia attaccando i partiti, quasi ne fosse escluso. Non è così e lo sappiamo benissimo! Se si fosse trattato di un vero tecnico avrebbe compreso e messo in pratica provvedimenti equi, distanti da ogni logica di appartenenza,
Silenzio, parla Draghi!
Mentre cresce l'attesa per l'esito delle consultazioni elettorali in Sicilia, evento che potrebbe fornire dati estremamente interessanti, la Finanza europea lancia il suo attacco. Udite udite, a farlo è niente meno che Mario Draghi. Forse qualcuno ha sottovalutato l'importanza ed il ruolo (o il compito?) del presidente della Banca centrale europea. Sono i numeri a fare i fatti, e forse anche a decidere, specialmente in un momento storico come questo, lo stesso destino delle popolazioni.
Quando la realtà conta più degli “annunci”
Berlusconi conquista ancora una volta la pole position nelle prime pagine dei quotidiani. La cronaca, almeno per quanto ci riguarda, potrebbe (e dovrebbe) finire qui. E' vero che si parla volente o nolente, dell'uomo che per diciotto anni ha monopolizzato la scena politica italiana, così come altrettanto innegabile è il fatto che non si può dimenticare quello ha significato e comportato. Tuttavia, le considerazioni che soprattutto a livello politico dovrebbero essere fatte, sono ben altre.
Israele schiera la flotta contro Estelle
Riuscire a scrivere senza avvertire un nodo che ti stringe lo stomaco è davvero difficile. Alle 10,30 di ieri, sabato 20 ottobre, la nave-veliero Estelle, con a bordo attivisti per i diritti umani e addirittura membri del parlamento di diverse nazionalità europee, è stata attaccata in acque Internazionali dalle navi da guerra Israeliane. Il cargo pacifista era diretto a Gaza, la striscia ormai conosciuta come terra di sofferenze e di morte.
Vendola sfida Monti. Salta il patto di stabilità in Puglia
Fatti, e non parole. Incurante di chi (tal Matteo Renzi da Firenze..) annuncia proclami e cambi di fase che dovrebbero portare alla presentazione di veri e propri programmi, Nichi Vendola trasforma le parole in atti concreti. Lo ha fatto ieri (giovedì 18 ottobre, ndr.) con l'annuncio alla stampa della decisione della giunta regionale di violare il patto di stabilità per la spesa europea.
Mentre Renzi latita, il "suo" partito cambia le regole dello Statuto
L'Assemblea nazionale del PD modifica lo statuto e tutti vissero felici e contenti. Ma è proprio così? In realtà era la sola maniera che i Bersaniani potevano avere per non rischiare di perdere la corsa prima di staccarsi dai blocchi di partenza. Chi sottovaluta la scaltrezza rampante del sindaco di Firenze, al secolo Matteo Renzi, dovrebbe ricredersi ampiamente. Sa quel che vuole e dove può arrivare.
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