La cronaca è ormai più che conosciuta. Le forze dell'ordine sono intervenute all'alba di questa mattina per sgombrare le resistenze e aprire il cantiere per la Tav in Val Susa. Altrettanto conosciute le conseguenze che parlano di numerosi feriti tra poliziotti e manifestanti. Il blitz è stato ordinato sulla base della convinta priorità della costruzione dell'opera. La domanda che da più parti è stata sollevata riguarda l'uso della forza, dei manganelli e di quant'altro possa affermare una presunta ragione. A dimostrarsi preoccupato e contrariato dell'accaduto soprattutto per quanto riguarda i metodi usati, non è certo uno dei soliti detrattori dell'operato delle forze dell'ordine né dello stato di diritto, ma bensì Antonio Di Pietro, ex magistrato e presidente dell'Idv.
Obama fa i conti e prepara il ritiro dall’Afghanistan.
Ormai è certo, l'America si sta preparando al ritiro sia pur graduale dall'impegno bellico in Afghanistan. Si attendono solo i numeri attraverso i quali Obama indicherà, questa sera in una conferenza prevista per le ore 20 (ore 2 di notte circa in Italia, ndr ) le modalità del ritiro delle truppe Statunitensi.
Possiamo ipotizzare mille congetture e scomodare chiunque ma ciò che riporta il New York Times è indiscutibile, le guerre costano, specialmente se non portano guadagno.
Obama si sta preparando per il secondo mandato e le cifre non giocano a suo favore. Il tasso di disoccupazione degli States rimane elevato, oltre il 9 per cento, e gli altri dati sulla sua gestione "dell'economia domestica" non sono confortanti.
Possiamo ipotizzare mille congetture e scomodare chiunque ma ciò che riporta il New York Times è indiscutibile, le guerre costano, specialmente se non portano guadagno.
Obama si sta preparando per il secondo mandato e le cifre non giocano a suo favore. Il tasso di disoccupazione degli States rimane elevato, oltre il 9 per cento, e gli altri dati sulla sua gestione "dell'economia domestica" non sono confortanti.
Al Qaeda rinnova la sfida: al-Zawahiri successore di Bin Laden
Al Qaeda ha scelto. Il dopo Bin Laden sembra essere iniziato ufficialmente con la successione al comando del medico Egiziano Ayman al Zawahiri già numero 2 dell'organizzazione.
L'annuncio è stato dato dalla tv araba "al Arabiya". Una investitura non certo scontata visto che la "reggenza" dell'organizzazione terroristica dopo l'uccisione di Bin Laden era stata presa da Saif al Adel, 50enne ex ufficiale anch'egli Egiziano, indicato dall'Intelligence come responsabile di altri luttuosi attentati . Resta però la percezione che il soggetto ritenuto più pericoloso dagli stessi States sia proprio lo stesso Pediatra egiziano.
L'annuncio è stato dato dalla tv araba "al Arabiya". Una investitura non certo scontata visto che la "reggenza" dell'organizzazione terroristica dopo l'uccisione di Bin Laden era stata presa da Saif al Adel, 50enne ex ufficiale anch'egli Egiziano, indicato dall'Intelligence come responsabile di altri luttuosi attentati . Resta però la percezione che il soggetto ritenuto più pericoloso dagli stessi States sia proprio lo stesso Pediatra egiziano.
Battaglia psicologica per raggiungere il quorum
Siamo al “quorum-day”, con Il referendum tanto atteso dagli italiani che si presenta ai nastri di partenza.
I sostenitori del NO invitano i cittadini che si vogliono recare alle urne a farlo nelle ore mattutine; non è solo per un motivo di libertà di fare poi ciò che uno vuole, come andare "a quel tanto invocato mare", quanto per il fatto che il dato sull'affluenza mattutina potrebbe incentivare chi ancora non c'è andato a recarsi alle urne. A quanto sembra i sondaggi riportano dati positivi per quanto riguarda il raggiungimento della soglia fatidica, mentre gli esperti della comunicazione sottolineano il peso che potrebbe avere, come dicevamo prima, il condizionamento psicologico dei dati di affluenza rilevati entro le ore 12 di domenica.
I sostenitori del NO invitano i cittadini che si vogliono recare alle urne a farlo nelle ore mattutine; non è solo per un motivo di libertà di fare poi ciò che uno vuole, come andare "a quel tanto invocato mare", quanto per il fatto che il dato sull'affluenza mattutina potrebbe incentivare chi ancora non c'è andato a recarsi alle urne. A quanto sembra i sondaggi riportano dati positivi per quanto riguarda il raggiungimento della soglia fatidica, mentre gli esperti della comunicazione sottolineano il peso che potrebbe avere, come dicevamo prima, il condizionamento psicologico dei dati di affluenza rilevati entro le ore 12 di domenica.
Nucleare, superato l'ultimo scoglio. Via libera dalla Consulta
Molto rumore per nulla. La nomina di Alfonso Quaranta a nuovo presidente della Corte di Cassazione non ha prodotto, come peraltro lo Stesso aveva già espresso sia pur a livello personale, nessun cambiamento nel percorso referendario. Scontata quindi l'approvazione anche della Corte. Rispedita dunque al mittente la presunta "ambiguità" del quesito referendario, come sosteneva l'Avvocatura dello Stato. Decisione unanime giustificata dal fatto che il quesito sul nucleare è "connotato da una matrice razionalmente unitaria e possiede i necessari requisiti di chiarezza, omogeneità ed univocità".
Questa la sentenza n°174 della Consulta. Chi si aspettava un capolgimento della "situazione" è rimasto ovviamente deluso.
Questa la sentenza n°174 della Consulta. Chi si aspettava un capolgimento della "situazione" è rimasto ovviamente deluso.
Cassazione: la parola torni al Cittadino!
La parola torna ai Cittadini. Questa in sintesi la decisione presa dalla Corte di Cassazione che ha confermato lo svolgimento dei quesiti referendari anche per quanto riguarda il nucleare.
Non si può certo dire che non sia stata una decisone ben ponderata visto che il quesito è stato riproposto soprattutto in considerazione della nuova normativa contenuta nel decreto Omnibus. In pratica si lascia ai cittadini la facoltà di esprimersi sul comma 1 e 8 dell'articolo 5; punti fondamentali del decreto proposto dal governo che pur varando la moratoria con la quale si rinunciava alla costruzioni di nuove centrali nucleari per un anno, lasciava di fatto aperto il discorso attraverso la rivalutazione del progetto
Non si può certo dire che non sia stata una decisone ben ponderata visto che il quesito è stato riproposto soprattutto in considerazione della nuova normativa contenuta nel decreto Omnibus. In pratica si lascia ai cittadini la facoltà di esprimersi sul comma 1 e 8 dell'articolo 5; punti fondamentali del decreto proposto dal governo che pur varando la moratoria con la quale si rinunciava alla costruzioni di nuove centrali nucleari per un anno, lasciava di fatto aperto il discorso attraverso la rivalutazione del progetto
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